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– Il segreto del sideswiper
Hipp 1852 (vedi testo) Bunnell
1888
Introducendo, sulla scorta della News precedente (15 nov. 2004), i concetti di “smorzamento naturale” e di “smorzamento forzato” si può avviare a soluzione il
problema sollevato dalla prima all’ultima pagina di AG 12 e cioè della doppia molla del cronoscopio di Hipp (secondo modello, ivi, fig. 7), del relè Hipp (ivi, fig. 6) e di un presumibile “tasto
Hipp” egualmente a due molle e costruttivamente simile ai sideswiper russi o tedeschi (foto in alto a sinistra).
Questo problema è connesso al misterioso “feeling tattile” che i telegrafisti
conoscono empiricamente o di cui hanno sentore quando cambiano i loro tasti (straight key, vibroplex, paddle, sideswiper,
ecc.) o la relativa tecnica di manipolazione (vedi, per esempio, l’interessante forum sulla magia dei
“fingerpieces”, cioè le palette o pomelli dei tasti telegrafici) e, al
contempo, alle più scientifiche indagini estesiometriche sul “senso locale”
cutaneo iniziate verso il 1880 dal Buccola (con
l’ausilio del cronoscopio di Hipp).
Confrontiamo i due tasti telegrafici a doppia escursione (side-to-side), con contatti in entrambe
le direzioni, chiamati sideswiper, sidewinder, a coltello, duplex
o "cootie key” (tasto a
pidocchio, secondo U. Cavina, Onde
radio e telegrafia in mare, 2003, pag. 96) qui presentati. Quello a
sinistra, più dozzinale, più diffuso e soprattutto più adoperato (per esempio
nella marina mercantile russa) lo chiameremo Hipp perché le sue due “molle
a contrasto” richiamano vivamente le corrispettive molle del citato e
famoso relè Hipp (1852); quello a
destra, il primo sideswiper
commerciale, brevettato da J. Bunnell
nel 1888, rarità molto ambita dai collezionisti, al posto delle due molle a
spirale ha una semplice molla a lama. Entrambi hanno i due contatti destro e sinistro
collegati elettricamente per cui il segnale può essere “fatto” (make) indifferentemente a destra o a
sinistra. La manipolazione – o forse più esattamente la “diteggiatura”, fatta con pollice e indice – così diviene più rapida e bilanciata perché fatta, di regola, con movimento alternato destra-sinistra-destra-sinistra-ecc.
comunque sia costituito il segnale: una serie di punti, una serie di linee o
una sequenza mista.
Sarebbe necessario a questo punto, per profani e non,
leggere e assimilare le pagine sui tasti telegrafici del trattato del Pierpont N0HFF (cap.
9 e 10) o almeno The art of side-swipery
di J. L. Bartachek. Solo così si
potranno chiarire le idee, invero molto confuse anche tra gli addetti
ai lavori, sulla miriade di tasti orizzontali,
o side-to-side come già detto, che hanno gradatamente soppiantato quelli
classici verticali per due
principalissimi motivi: la minor fatica di manipolazione (perché la mano lavora
restando appoggiata sul tavolo) e la maggior velocità (perché le masse in gioco
sono quelle delle dita e non dell’intero pugno). Il discorso ovviamente sarebbe
molto lungo e ci porterebbe fuori dello scopo specifico di questa News, e cioè
il confronto tra molle a contrasto e molla a lamina o, se si vuole, tra Hipp e Bunnell.
Ai moderni radioamatori e collezionisti Bunnell, col suo vecchio catalogo di apparati telegrafici, è
notissimo. Nondimento il suo sideswiper,
pubblicizzato come panacea per il glass arm,
non ebbe molta diffusione, presumibilmente per questi motivi: non era
portatile, perché doveva essere avvitato sul tavolo; non aveva la registrazione
della tensione della molla a lama; fu presto soppiantato dal semiautomatico bug. Il nome di Hipp, inventore e costruttore ben più importante (almeno in
Europa), stranamente ai radioamatori nostrani è meno noto, probabilmente perché
legato più alla “telegrafia con zona”
che alla “telegrafia senza
zona” o radiotelegrafia. Si può anzi aggiungere, paradossalmente (e
relativamente, specie in Italia!), che Hipp è più conosciuto tra gli psicologi,
per i suoi strumenti e i contributi scientifici (vedi, per esempio, un recente
e interessante documentatissimo articolo in rete di H. Schmidgen su Time and Noise).
Il
connubio tra telegrafia e psicologia, tra molle dei tasti e risposte
fisiologiche della mano o del cervello non è infatti casuale. Il tempo di
reazione agli stimoli è circa 150-200 msec, ma da sempre gli psicologi
si interrogano sui tempi di risposta ben più inferiori nel caso dell’invio del
codice, o per suonare il pianoforte, e sugli automatismi mentali che subentrano di pari passo con
l’acquisizione di una abilità (skill).
L’apparente semplicità del sideswiper non deve ingannare. Al contrario, la tecnica della loro
manipolazione (i famosi schiaffettini
sulle palette) è la strada maestra che ci indica che i tempi utili da prendere
in considerazione nello studio psicofisiologico del Morse non sono tanto o solo
quelli di apertura e chiusura dei contatti (make-break,
o timing del Morse
secondario), ma bisogna tener conto anche dei “tempi di volo” delle dita
quando toccano o sfiorano le palette (fingerpieces).
Ho recentemente visto in un breve filmato le sorprendenti
evoluzioni del pollice e dell’indice di un ottimo radioamatore (l’amico
Mentre il tasto Morse classico o verticale (vedi, per
esempio, il tasto Steiner) è
“monodirezionale” o a semplice azione il sidewinder
è “bidirezionale” o a doppia azione (o doppia velocità). Di conseguenza la
posizione di riposo della sua “leva” è sempre quella centrale. C’è però la
differenza sostanzialissima, quella anticipata all’inizio di questa News, che
la posizione di riposo della lama del Bunnell è raggiunta con smorzamento naturale (e lentamente),
mentre quella dell’Hipp non è una
vera e propria posizione rilassata o “di riposo” perché la leva è sempre in tensione a causa delle due
molle estremamente tese (spring-loaded
arm). Qui c’è smorzamento forzato (o frenato) e repentinità
di ritorno al centro.
Intervento di Tata (27.11.04):
Bellissima, Andrea,
Gli agganci di natura scientifica a
cui fai riferimento nel tuo scritto, sono a parer mio affascinanti e
coinvolgenti, spingono alla ricerca e all
A mio modesto avviso, la differenza di
rendimento nell
Bunnell ha brevettato e messo in commercio
un tasto che doveva risolvere un grave problema, ovvero quello di rimettere
"in pista" operatori di notevole esperienza e capacità, impediti dal
problema del “glass arm”, di conseguenza
ha realizzato una chiave assolutamente "morbida" cercando in questo
modo di ottenere un "maneggio" della stessa facile ed ottenibile con
un minimo di carico meccanico per il braccio. Successivamente si è scoperto che
il potenziale di questo tipo di manipolazione era notevole (come affermi tu,
ancora non era stato inventato il Bug), e qualcuno accorgendosi del problema di
ritorno del braccio se manipolato a velocità maggiore, ha ingegnato
"caricando" il sistema con una coppia di molle contrapposte.
Questo è quanto riesco a pensare circa il
suo sviluppo. Da prove fatte togliendo il sistema di rinvio al mio Sideswiper
ho potuto verificare che il tasto ha un notevole ridimensionamento nella
velocità di trasmissione in quanto il ritorno nella posizione di riposo non è
più coaudiuvato dalla presenza delle molle stesse.
Intervento di Gaeta (7.12.04):
Inserisco, a maggior delucidazione, il link sulla manipolazione o “diteggiatura” del
sideswiper.