83 – Il tasto Steiner
Per i profani (e forse anche per qualche moderno ingegnere!)
un tasto telegrafico o un interruttore sono l’elemento più banale di qualsiasi
apparecchiatura elettrica. I telegrafisti, ben di più dei radioamatori loro
discendenti, invece dedicavano a questa interfaccia uomo-macchina la massima
cura perché “sentivano” tattilmente – e aggiungerò
“buccolianamente” per chi avesse qualche idea delle geniali ricerche sulla
sensibilità tattile fatte dal fondatore della psicologia sperimentale –
impercettibili differenze nella scelta e disposizione dei materiali e,
principalmente, nella fattura della “molla antagonista” o di richiamo.
Tra le migliaia di tasti telegrafici esistenti ve ne furono
alcuni, come quello di Steiner di cui vediamo due immagini tratte dal catalogo Perera,
che invece della classica molla a spirale ne adottarono una a lama. Con questa
soluzione tecnica (brevetti 354.814 e 354.815 del 1886, consultabili al sito United States Patent Office) si eliminava la
classica leva Morse col relativo imperniamento e, molto probabilmente, durante
la manipolazione si otteneva un contatto più “sicuro”. Di contro avevano un
cattivo regolaggio o adjust (mediante le due viti
godronate) e non ebbero molto successo.
(Il pomello laterale, che potrebbe incuriosire anche qualche
telegrafista nostrano, serviva a cortocircuitare i contatti quando il tasto non
era adoperato).
Una soluzione analoga fu brevettata da Steiner per un sounder.
Anche in questo caso la lamina elastica eliminava le “indesiderate e
incontrollabili torsioni delle molle a spirali” (