CA 31 – L’ultimo castelletto (4.6.2010)

Descrizione: C:\Users\Andrea\Immagini 2010\Castello Mosè\castelletto Quirinale.jpgDescrizione: C:\Users\Andrea\Immagini 2010\2 - 3 e 4 gen\Scuderie 2.jpg

Grazie alla cortesia dell’Arch. Francesca Ercole, responsabile dell’Ufficio Tecnico del Palaexpo, la struttura che gestisce le Scuderie del Quirinale, ho potuto accertare di persona che del castello fantasma (o meglio “castelletto”, vedi oltre) del Quirinale (vedi CA 10 e CA 18) rimane solo la targa. Per quattro secoli, sia pure con presumibili rimaneggiamenti, il principale distributore dell’Acqua Felice è rimasto nello stanzone (di una decina di metri) indicato nella foto a destra, ma nel 1997 l’Acea ha riconvertito l’impianto e consegnato i locali. Poi le antiche stalle e/o autorimesse del Quirinale sono state trasformate in un piccolo Louvre, la porticina di ingresso del Felice è diventata una uscita di emergenza e il piombo delle storiche e preziose (come vedremo) “cassette idrometriche” del vascone (o botte che dir si vogliavedi disegni a sinistra, dal cap. XXIV del Fontana) è sicuramente finito dai ferrivecchi.

È bene distinguere il “castello” terminale del Felice (vedi CA 2 e una prossima News) o il corrispettivo del Cornelio (forse individuabile nei ruderi della villa Palmeri di Termini Imeresevedi AG 28, Cap. 9) dai relativi “castelletti”: i primi servivano per la distribuzione idrica primaria, i secondi per le derivazioni secondarie. Proseguendo il parallelo possiamo dire che l’ultimo castelletto di Roma, quello appunto del Quirinale, è andato in pensione più o meno contemporaneamente a quelli di Termini, ma mentre buona parte di questi ultimi esistono, o “resistono” tuttora, tutelati dalle Soprintendenze alle Antichità siciliane, quelli di Roma sopravvivono solo nelle splendide planimetrie degli archivi (Lincei, S. Ivo e forse qualche altro) e in libri preziosissimi (si veda CA 30 e l’articolo di C. P. Scavizzi, La rete idrica urbana in età moderna, Storia della città, Roma 1984). Viceversa il castello del Cornelio, come accennato, è sparito, mentre per fortuna quello del Felice (fontana del Mosè) è sopravvissuto più o meno indenne.

Il castelletto o “botte camerale” del Quirinale fu istituito allargando la piazza di Monte Cavallo ad una parte dei limitrofi orti dei Colonna. Nel 1612, come dottamente ricorda Scavizzi, seguendo Carlo Fea e Leone Allacci, il cardinale Bernardino Biscia vi introdusse le cassette idrometriche (vedi quella sezionata nel disegno a sinistra e, soprattutto, una prossima News) per contrastare gli innumerevoli abusi mediante “canne pendenti” o sifoni (semplici tubi, da non confondere, si badi, con i classici sifoni ad U) da parte degli utenti ubicati nella parte bassa della città, sotto il colle del Quirinale.

Aggiunta 5.6.10 – Le cassette idrometriche, con le relative “fistole” (vedi una prossima News), erano numerate e all’interno del castelletto era affisso bene in vista l’elenco dei proprietari con le relative once d’acqua concesse:

 

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