123 – Tasti silenziosi
Di tasti silenziosi ne avevo sentito parlare da Palumbo, a proposito di spie che trasmettevano
segreti militari cercando di non essere scoperti. E infatti in rete, nelle
tantissime collezioni virtuali, di tasti silenziosi se ne incontrano a bizzeffe:
sono chiamati spy key e, in genere,
sono di dimensioni ridottissime.
Volendo saperne di più ho iniziato ovviamente a esplorare il
web, ma la ricerca è stata quasi
impossibile perché usando come parole chiave “silent key” viene fuori solo una infinita sequenza di necrologi (vedi Lucidi News 23), mentre
con “noiseless key” non si trova
niente. L’unico riferimento trovato, in compenso molto approfondito, è questa
pagina di McEwen, che dovrebbe essere letta a fondo prima di proseguire.
Degli amici radioamatori, solo due (Claudio ed Eliseo) mi
hanno saputo dire qualcosa, e cioè che questi tasti sono antipatici da manipolare, se non addirittura “irritanti”, perché molleggiano
troppo e il fine corsa su una lamina elastica dà una sensazione ben diversa
rispetto a quello su qualcosa di rigido
a cui loro sono abituati (cioè le due incudini,
vedi Tasti rumorosi). Claudio ha
ipotizzato anche che questi tasti dolci e “morbidi”
potevano essere di giovamento ai telegrafisti colpiti da glass arm, in quanto il “il finecorsa più ammortizzato non darebbe
ripercussioni ad ogni tocco non regolato”.
Le ricerche cartacee, infine, sono state ostacolate dal
fatto che gli unici libri che parlano del “lautlose
taste” (tasto silenzioso) sono quelli
tedeschi (gli splendidi trattati di Schellen,
Karrass, Zetzsche, il catalogo di Ulsamer,
ecc.) e io, purtroppo, il tedesco non
riesco a leggerlo.
Mi devo limitare pertanto a presentare solo due immagini di
questi tasti (tratte da “Die
Telegraphentechnik” di K. Strecker,
Berlin 1907), che però, in compenso, mostrano molto chiaramente i due
finecorsa (posizione
di riposo e posizione di lavoro, rispettivamente) a laminette elastiche
(vedi ingrandimento, da McEwen),
molto simili a quelle dei traslatori Vianisi,
Stearns, ecc. di cui forse parleremo
in futuro. Quella a sinistra è il tipico, massiccio e preciso tasto teutonico,
usato anche nella Svizzera tedesca (Hipp,
Hasler, ecc.), quello a destra, di costruzione sicuramente posteriore e più
spartana, è un ibrido che richiamando l’agilità – e anche la rumorosità – del tasto
americano è chiamato Neue Klopfertaste.
Spero
anche di poter trattare in futuro, scientificamente, della fisiologia della
razza germanica responsabile della tipica, scorrevole
(vedi Buccola News 25),
precisissima e, appunto, silenziosa manipolazione dei tedeschi.