23 – Leonard, il primo “sound-reader”
Called home by the Grand "Chief Operator" To
Work the "Eternal Circuit" Above
I telegrafisti americani quando muore un loro collega o
amico dicono che egli è diventato un “silent
key” (tasto silenzioso) o, come
in questa epigrafe di Jimmie Leonard,
che è stato chiamato dal “Gran Capo Telegrafista” a lavorare il “circuito
eterno” dei cieli.
Jimmie, un padreterno del tasto, un
“Mozart della telegrafia” (Leone),
era un giovane telegrafista durante
Townsend sostiene che Leonard, forse un suo antenato, era un
vero fenomeno, riceveva 55 wpm (parole al minuto) e
trascriveva in ottima grafia, con penna e inchiostro. Una volta il celebre
impresario Barnum lo vide all’opera e voleva scritturarlo per farlo esibire nel
suo circo, ma Jimmie declinò l’allettante offerta. La “scoperta” della ricevibilità
ad udito Jimmie l’avrebbe fatta dopo cinque anni di servizio da telegrafista.
Non essendo Townsend un tecnico, il suo libro encomiastico
non è molto attendibile. Le compagnie dei telegrafi, sin dalla loro fondazione
(1846) proibivano tassativamente ai loro impiegati di “copiare” a udito, quindi
la “scoperta” della leggibilità acustica deve essere stata molto precedente a
quella di Leonard. Lo stesso Prescott (citato, p. 341) testimonia
di aver visto l’operaio O. E. Wood ricevere con un sounder improvvisato quando,
nell’inverno 1846-47, fu mandato a riparare una linea telegrafica.