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– A un dirigente della FUB
Gentile
ingegner D’Aloisi,
il 7 dicembre scorso, esattamente due mesi
dopo il mio appello al Presidente Guerri (vedi la
precedente Bitnick News), lei mi ha
indirizzato una cortese e lunga email con le
sue valutazioni sul sistema di televisione interattiva (Bitnick) da me inventato. Attenendomi ai suoi desiderata non la pubblico, ma
ciò non mi esime – considerata la sua indisponibilità a ricevermi – dal
divulgare, almeno, le mie controdeduzioni in merito.
Non ho motivo di dubitare quanto
lei mi scrive e cioè di aver letto attentamente la documentazione (AG 5, AG 6 e AG
7), e di questo la ringrazio. Però, non avendo visto il video
dimostrativo e neanche, probabilmente, la sezione Count-down del mio sito,
ma soprattutto non avendo voluto preventivamente ascoltarmi, come le suggerivo,
per selezionarle i testi chiave e i passaggi necessari e sufficienti, cioè non ridondanti,
nella marea dei miei scritti, lei, esattamente come tutti i suoi predecessori,
si è fatta un’idea completamente distorta
del mio trovato.
Lei valuta il sistema Bitnick complesso, costoso (75 €), vincolante (come format),
adatto (anche) per i sondaggi e soprattutto obsoleto rispetto all’attuale e “reale” televisione interattiva. Al contrario, la mia invenzione,
derivando da semplificazioni di
ripetuti sistemi precedentemente da me ideati, è il
non plus ultra della semplicità; ha
un costo irrisorio o addirittura nullo (se sponsorizzata, mettiamo, dai detersivi per lavatrici!); è coinvolgente (proprio nel format); non è affatto idonea per i sondaggi (questo equivoco ricorrente sembra perseguitare il povero Bitnick!);
non è una TV interattiva obsoleta, ma di tipo nuovo e diverso (la televisione
interattiva reale in pratica è
soltanto una TV a illimitato numero di canali, mentre la televisione
interattiva equivalente permette
quella interazione che, per gli utenti telespettatori, conta veramente, e cioè
l’interazione psicologica).
La Fondazione
Bordoni è istituzionalmente “interessata a cercare soluzioni avanzate rispetto alla tecnologia
corrente”, ne segue che l’unico motivo, non pregiudiziale, per cui “non è
interessata” al mio sistema, come lei, ingegner D’Aloisi, responsabilmente asserisce, è che il Bitnick continua a rimanere incompreso,
anzi lo diviene sempre più con l’accumularsi delle carte. Ma
l’interesse nasce solo se si capisce, ecco perchè il circolo incomprensione-disinteresse si perpetua
all’infinito!
A prescindere poi dall’interesse specifico
da parte della FUB, dall’incarico più o meno formale da lei avuto di valutare il mio
sistema e dal valore più o meno legale
della citata sua email,
lo scrivente chiedeva e chiede una attestazione di validità tecnica o praticabilità del sistema, preliminare
alle valutazioni da parte di sociologi,
psicologi, ecc. (ad esempio Losito, Cimino, Morcellini,
ecc.).
Ignorare e rimuovere il Bitnick non è un danno – materiale e di immagine – solo per il sottoscritto, è soprattutto buttare a mare una
potenziale risorsa del nostro paese e, nella fattispecie, un venir meno ai
compiti istituzionali della Fondazione
Bordoni, mancanza di cui riterrò responsabile lei o il Presidente Guerri (nel caso non le abbia dato incarico formale
di valutazione del mio sistema).
Resto a disposizione per ogni
chiarimento e la ossequio. Andrea Gaeta