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– Il Bitnick respinto
Roma, 28 maggio 2005
Al Prof.
Storia della Psicologia – Università
La Sapienza, Roma
e al Prof.
Linguistica e Scienza della
Comunicazione – Università Cosenza
p. c. al
Prof.
Storia della Scienza – Università
Lecce
Chiarissimi Professori,
approfitto della vostra benevolenza nei miei confronti per
chiedervi, pubblicamente, una cortesia che esula dalle nostre frequentazioni
scientifiche (Buccola, Lucidi, Mosso,
telelinguistica, ecc.). Si tratta del Bitnick
(Televisione Interattiva Equivalente),
la mia antica invenzione del 1994, per sei
anni incompresa e per altri sei
rimossa, respinta pregiudizialmente, avendo ritenuto l’inventore indegno di
considerazione.
Senza tediarvi con polemiche pregresse e senza invitarvi, badate, ad entrare nel merito dell’invenzione, mi limito a
ricordarvi che il primo di questi due periodi è documentato nell’opuscolo Il Bitnick incompreso,
mentre il secondo nelle numerose Bitnick News
che precedono
Ricorso straordinario al
Capo dello Stato (26.11.99)
Prima risposta del
Segretariato Generale (2.12.99)
Lettera aperta a De Mauro,
Gamaleri, Ferrero, Luccio e Mininni (6.12.99)
Ultima risposta
del Segretariato Generale (3.2.01)
Oggi, col senno di poi, giudico il terzo di questi documenti
inopportuno, perché invece di far luce sul Bitnick
ha gettato ombra su Gaeta. A
prescindere dall’ipotesi se i vari mallevadori “muti” chiamati
in causa in tale lettera abbiano più o meno “parlato”, rimane il dato oggettivo che gli accenni ad ardui
problemi linguistici avranno certamente sconcertato non poco, e rimane anche il
dato ancora più incontrovertibile che i miei contributi di area psicologica non
mi hanno fatto una buona “propaganda”, essendo stati sistematicamente ignorati
per circa un decennio. In altri termini, le scoperte linguistiche (effetto Lucidi) e
psicofisiologiche (legge
di Buccola) di cui mi sono occupato hanno nefastamente interferito con
l’invenzione, fino a farla rigettare o bocciare, senza nessunissimo esame e, ancor meno, senza nessun
appello.
Spero che entrambi vogliate spendere il vostro nome per
perorare la mia causa e quella di una invenzione socialmente utile, ma “difficile”, non tanto da
capire, ma da far prendere in considerazione. Possibilmente però con più
fortuna dell’analogo tentativo di un altro amico accademico,
Ringrazio e saluto cordialmente.
Risposta di Cimino (30.5.05):
Caro Gaeta,
conosco e capisco il suo "rovello" ma, mi creda, non saprei proprio
come aiutarla. Le persone che potevano esprimere un giudizio nel merito le ha
contattate quasi tutte, e non credo che il loro parere negativo o il loro
disinteresse possa essere derivato solo da un pregiudizio nei suoi confronti.
Forse è arrivato il momento di cominciare a pensare che la sua invenzione non sia
poi così innovativa.
Stia sereno. Cordialmente,
Replica di Gaeta (6.6.05):
Caro Cimino,
riassumo e rendo pubblico, dopo aver invano atteso anche un cortese riscontro
dell’amico Gambarara, quanto le ho
già scritto a ruota della sua email.
La sua risposta è tautologica: il fatto che non
esisterebbero pregiudizi altrui è solo un Suo pregiudizio, che rimane ben radicato malgrado le
osservazioni della Bitnick News 44. Dopo 12 anni sarei ben patetico,
anzi diciamo pure da manicomio, se continuassi con una ostinazione fatua.
Glielo dico io come aiutarmi, sempre che veramente lei lo
voglia: mi regali un’ora del suo tempo e vedrà che la convincerò della
innovatività del Bitnick. Sì, Morcellini
mi ha dato una risposta “di merito”, ma è una risposta “viziata” e che ho già rintuzzato punto per punto: bisognerebbe
rileggere e sorbirsi le carte che si sono accumulate in questi anni! Questo, mi
creda, è il vero problema: la gente – lei non fa eccezione – non legge, non sa
leggere, la lettura vera (De Mauro
insegna) comporta sudore.
Grazie del riscontro e della pazienza. Non demordo, sono
costretto a rompere ancora le scatole. Mi scusi. Cordialmente. Gaeta