Questo Atomo AG 15
descrive lo strumento, denominato Articolatore Morse, da me intuito
il 29.3.2005 (vedi disegni originali
riportati in copertina) come soluzione del problema fisiofisico del Morse su cui
mi sono scervellato per circa dodici anni, dal 1993 ad oggi.
Si tratta di pochissime, ma dense,
pagine divise in quattro capitoletti.
Il primo semplicemente descrive in dettaglio lo strumento preannunciato il 31.3.2005 (Lucidi News 29) e presentato il 4.4.2005 (Lucidi News 30), a realizzazione - con mezzi di fortuna - ultimata.
Il secondo capitolo ne illustra il
funzionamento, sostanzialmente basato sulla legge dell’elasticità di Hooke (relazione tra forza ed
elongazione).
Il terzo è un omaggio al fisiologo scozzese
E. G. Walsh, che ha avuto un ruolo
nella ideazione dello strumento.
Il quarto, infine, ritornando sui rapporti
tra Morse scritto e Morse orale, tra i quali appunto si
colloca il “Morse articolatorio”
dello strumento, vuole essere, come l’Atomo precedente (Telegrafia e Lingua), un
punto focale e di raccordo tra le mie Morse News, Buccola News e Lucidi
News.
Anche questo Atomo, licenziato il 12
aprile 2005, esce in due edizioni, cartacea ed elettronica, entrambe
liberamente utilizzabili a soli fini scientifici, non commerciali.
Quella cartacea, che invierò a
semplice richiesta, purtroppo è in bianco e nero e deve essere integrata da
quella on line per la comprensione
delle numerose figure colorate.
Spero, ovviamente, che presto possa
essere seguita da una edizione ampliata e più congrua, specie con le reazioni e
i riscontri sul campo da parte dei diretti interessati e degli addetti ai
lavori: i linguisti e i telegrafisti.
La Lucidi News 31
(Il Morse parlante), pubblicata
contemporaneamente a queste due edizioni dell’opuscolo, raccoglierà i
contributi di chi vorrà intervenire nel dibattito.
Come già detto, confermo la
disponibilità ad una dimostrazione pratica, la sola che può far apprezzare non
solo il funzionamento, ma soprattutto l’importanza scientifica dello strumento.
Dedico questo lavoro al genio di Mario Lucidi
e lo indirizzo al suo allievo prediletto, il chiarissimo linguista Tullio De Mauro.