1.
Descrizione tecnica
L’articolatore
Morse (Fig. 1), già presentato nella Lucidi News 30, è
montato su una base di alluminio di circa 50
x
Fig. 1
Fig. 2
Al centro vi sono due sagome di cartone raffiguranti
una mano, in atto di manipolare il pomello del sottostante tasto Morse, e un
moncone di braccio, o meglio di manica. Questi due cartoni sono imperniati agli
estremi (frecce arancione) su punti
fissi, mentre al centro, all’altezza del polso, sono imperniati tra di loro (freccia blu) e con una leva che li fa
oscillare verticalmente (vedi Fig. 2,
che on line è una GIF animata),
simulando il maneggio o manipolazione del tasto Morse.
Fig.
3
La forza motrice del sistema è data da un motorino in
corrente continua (proveniente da un registratorino portatile) alimentato a 5 V e demoltiplicato, mediante cinghie e
pulegge (Fig. 4), in modo da fornire
alla leva o “braccio meccanico” centrale, un’oscillazione “armonica” (quasi pendolare
o sinusoidale) e costante di circa 2 Hz (cicli al secondo). Tale braccio, mosso
da un semplice sistema biella-manovella, è imperniato al proprio telaio nel
punto segnato dalla freccia nera.
Il detto telaio si può a sua volta far ruotare di
pochi gradi, attorno al perno segnato dalla freccia
marrone, azionando il piolino
indicato dalla freccia rossa. Nella
posizione di riposo, in cui la mano meccanica produce una serie di punti, il telaio (e il piolino ad esso saldato) permangono
nella posizione più alta in virtù dell’azione della molla indicata dalla freccia gialla. Il telaio si può far
ruotare – in senso antiorario e di pochi gradi, come già detto – abbassando il piolino di circa
All’estremità sinistra del braccio oscillante è legato
un filo di nylon che dopo alcuni
rimandi, costituiti da tre piccole pulegge grigie, arriva alla leva del tasto (Fig. 3). Poiché il filo è legato al
braccio posteriore di detta leva
Morse una sua trazione fa abbassare il tasto e fa chiudere i contatti anteriori (a cui sono collegati i due fili azzurri), esattamente come se sul
pomello premesse la mano del telegrafista. La forza di trazione della
cordicella, equiparabile all’attrazione elettromagnetica, e la forza di
pressione sul pomello sono equivalenti, come risulta, per esempio, da R. A. Biegel, Méthodes nouvelles pour l’enseignement des opérateurs radiotélégraphistes,
C. R. Conf. Int. Psychotech., 1935, 8,
220-222 (vedi anche Morse News 19).
Il filo di accoppiamento non deve essere inestensibile
– anche perché simula tendini, muscoli o nervi tra polso e falangi – e quindi è
collegato al tasto per il tramite di una levetta registrabile e di una molla,
non ben visibile nella Fig. 3 (freccia verde).
Lo strumentino centrale (voltmetro) è una spia ottica dei segnali
Morse generati.
Fig. 4