VI
15 – Il bullone vitruviano (22.12.2013)
Del cosiddetto “uomo leonardiano o vitruviano” (a sinistra) mi sono occupato en passant, soprattutto quando lavoravo
sul Cesariano (vedi RE 48, scheda
peraltro con inserti polemici ancora attualissimi), sul Daidone
o su altri architetti. Pur avendo quindi particolarmente chiara l’idea del
connubio tra arte e scienza che, sin dall’antichità, gli si è soliti attribuire
– armonia delle proporzioni umane,
antropometria valida in architettura e in musica, sezione aurea, ecc. –
sono rimasto ugualmente di stucco nell’apprendere che questo simbolo universale
poteva applicarsi anche ad una branca della scienza molto meno blasonata, la
meccanica!
Circa quattro mesi fa infatti,
come ho resocontato o “postato” nella
mia pagina Facebook
del 4 settembre u. s., su internet ho
pescato una vera e propria perla, il periodico BOLTED, una rivista aziendale e semestrale (in rete se ne trovano 9 fascicoli, dal 2009 al 2013 – vedi http://www.nord-lock.com/about-us/bolted/)
sulla tecnologia di viti, bulloni, dadi e, soprattutto, rivoluzionarie “rondelle” antisvitamento. A prescindere dagli aspetti
commerciali della NORD-LOCK (un’azienda, credo svedese, poco nota in
Italia, fondata nel 1982) i suoi bollettini tecnici sono preziosi, almeno
per me che da sempre ho difficoltà a tradurre il tedesco di Vierordt e Reuleaux (vedi VI
13), perché stampati in ben sette lingue – inglese, tedesco, francese, giapponese, cinese, svedese, finlandese
– come si vede dal collage qui presentato e relativo alla copertine del n. 2 del
2012, con il suggestivo “bullone
vitruviano” e una insolita e interessantissima storia della tecnologia,
dalla coclea di Archimede ai moderni missili spaziali (chi è interessato alla Nord-Lock può trovarne un breve estratto in italiano cliccando sull’icona in
alto a destra).
Chiudo augurando Buon Natale ai
miei lettori e con l’auspicio, chissà, di trovare qualche amico che padroneggi
la lingua e/o la tecnologia tedesca ottocentesca per una eventuale e fattiva
collaborazione.