VI
13 – Traduttore traditore (15.12.2013)
Su internet oramai si trova
digitalizzata, sotto forma di e-book
(gratuiti o no), buona parte del
patrimonio librario dell’umanità. Ad esempio è disponibile, in vari siti, in
varie edizioni e in varie lingue, il libro sull’Acustica, un tempo famosissimo,
di Rodolphe
Radau di cui presento tre frontespizi. Per leggere integralmente
e direttamente sullo schermo del proprio computer questi volumi (ed eventualmente anche per stamparne le
pagine) basta un clic sui
relativi frontespizi, operazione che rimanda, rispettivamente, ai data base di Gallica, Internet Archive e Open Library (ricordo che, per motivi tecnici, i link non funzionano “off line”,
ma solo “on line” dal sito www.bitnick.it).
Scoprii questo “meraviglioso” libro di Radau (in una edizione francese del 1880) oltre 30 anni fa all’Istituto di Ultracustica “Corbino” (all’epoca sulla via Cassia) – dove andavo spesso per le mie ricerche, ad
esempio sull’analisi elettroacustica del linguaggio del Gemelli – estasiato, in particolare, del
capitolo sulla Riflessione dei suoni (Die Zurückwerfung des Schalls). Nel 1996, quando mi servì per il “fonometro” a cui rimandava il Vierordt nel suo ultimo preziosissimo
libro (Die Schall- und Tonstaerke und das Schalleitungsvermoegen
der Koerper), lo fotocopiai integralmente, ma solo oggi ho
scoperto la forse principale importanza del “Die Lehre vom Schall” del Radau.
Come si legge nel secondo
frontespizio questo libro è l’edizione originale tedesca (Deutsche Originalausgabe), ma ciò non significa che la più nota e
diffusa edizione francese sia una traduzione, per il semplice fatto che fu
anch’essa scritta dal bilingue Radau
e quindi rispecchia fedelissimamente
l’edizione tedesca. L’edizione inglese invece è una normale traduzione (fatta da R. Ball), con tutti gli annessi
e noti rischi di interpretazione dei traduttori professionali, che in genere
traducono solo formalmente, senza entrare “nel
merito” o nei meandri del significato, e spesso travisando radicalmente lo
“spirito” dell’autore, come insegna
il notissimo adagio “traduttore =
traditore”.
Ora si badi molto bene: se questi
errori di interpretazione sono trascurabili nelle opere di narrativa o di
argomenti “consolidati”, diventano
invece disastrosi quando si tratta di “rendere”
testi chiave e pioneristici come, ad esempio, quelli del Reuleaux (falsati dal Colombo e dagli altri traduttori – vedi RE
38), del Vierordt
(massacrati dal Vizioli o dal De Vico –
vedi VI 1)
o di infiniti altri autori “minori” (più esattamente: incompresi, archiviati e
“canziati” – vedi VI
10)
Non conoscendo il tedesco, e
non “fidandomi” delle traduzioni
correnti (né ancor meno di quelle
automatiche, anche se oggi hanno raggiunto un elevato grado di affidabilità),
ho lavorato così: trovata una parola o un verbo tedesco particolarmente ostico,
in un dato contesto, li ho rintracciati nel Radau
“tedesco” e li ho “capiti” nel Radau “francese”. Basti,
come esempio, il sottotitolo del testo in questione “Gemeinfassliche Darstellung der Akustik” che con l’interpretazione
“letterale” dei traduttori (umani e automatici) verrebbe reso con
"Rappresentazione comunemente
comprensibile dell'acustica” mentre nello spirito di Radau vale più semplicemente “I
fenomeni del suono” (vedi sottotitolo
del frontespizio francese). In altri termini, come Radau spiega nelle prime pagine, il suo libro espone la dottrina
del suono (Die Lehre vom Schall) più
che come “Scienza” come ciò che “colpisce” i sensi, in una parola solo
come “fenomeno”.
Come ho avuto già modo di
accennare io mi sono avvalso della insperata possibilità offerta dal libro del Radau, ma con enorme difficoltà a causa
dell’unico suo vizio, l’essere stampato in caratteri gotici, non riconoscibili,
per quanto mi consta, da nessun programma OCR. Chi vuole può controllare la
versione “full text” fornita in Internet Archive: un’accozzaglia di segni (come uf l^ol^en S3ergen,»o bie 8uft t)er]^S(tni§m ä§i9 geringe
!3)i(i^tigleit (efi^t, iDerben aQe ®eräuf(i^c bebeutenb fd^wSci^cr) che
niente hanno a che vedere con la corretta traslitterazione nei caratteri
dell’alfabeto romano! Sarebbe pertanto auspicabile che qualche istituzione
accademica italiana promuovesse e commissionasse la traslitterazione integrale
di questo libro dai caratteri gotici a quelli romani, per permettere la veloce
ricerca stringhe “elettronica” e la
sicura traduzione “umana” (Radau-Radau) dal tedesco al francese.