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– La legge di Vierordt
Anche se il nome di Karl Vierordt
(1818-1884), come si legge nella sua biografia pubblicata da R. H. Mayor in Annals of Medical History, 1938 (da cui
è tratta la fotografia), è dimenticato, nondimeno il ricordo delle sue
parecchie scoperte – di fondamentale importanza per il progresso della scienza
medica e alcune utilizzate nella pratica giornaliera
dai medici di tutto il mondo – persiste.
“Secondo il Vierordt, la finezza relativa del senso locale di un determinato punto
del corpo è una funzione della sua mobilità,
dipende cioè dalle grandezze delle escursioni che esso compie, e cresce
proporzionalmente alla sua distanza dell’asse principale di rotazione. Cotale
rapporto di dipendenza è semplice per quelle parti, che si muovono come un
tutto intorno ad un asse, ma è complesso invece in
quelle altre, le quali, muovendosi pure come le prime, sono costituite nello
stesso tempo da segmenti secondari, di cui ciascuno è provveduto di un asse
speciale. La dipendenza poi raggiunge il suo maximum quando le parti sono
rotabili in vari sensi intorno ad assi diversi. In tal modo e non altrimenti è
spiegabile la finissima localizzazione tattile che è,
per così dire, diffusa negli articoli onde sono composte le dita, e più
nell’ultimo articolo e specialmente nel lato palmare, che è quello destinato a
toccare e a percorrere nei movimenti la superficie degli oggetti esterni”.
Così Buccola, in uno dei suoi
lavori di estesiometria
tattile, cita – dirò meglio: applica – la legge
di Vierordt che comunemente i fisiologi sintetizzano dicendo che il senso
di luogo di una parte della pelle è tanto più sviluppato quanto quella parte è
più mobile: la mobilità degli arti superiori, per esempio, è molto maggiore di
quella dei posteriori.
Nell’epistolario buccoliano
conservato alla Biblioteca Comunale di Palermo non c’è nessun carteggio con
Vierordt, però sicuramente tra i due scienziati c’è stata una strettissima
collaborazione scientifica e non è escluso che a Tubinga,
dove operò Vierordt, si possano trovare lettere e documenti di
estremo valore.
Di Vierordt, in questa scarna
pagina, mi limito a ricordare gli studi sulla prova di Romberg (oscillazioni della
stazione eretta) con un pennellino sulla testa che scrive su un vetro
affumicato (vedi Buccola News 10) e le
ultime esperienze sulla misura dell’intensità del suono.