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– Il trasmettitore Buccola
Dei contributi di Gabriele Buccola
alla telegrafia ho accennato nel mio lavoro
sul cronoscopio di Hipp dove è pubblicata la foto, risalente a fine
’800, di cui qui riproduco il particolare del “trasmettitore psicometrico di Buccola”.
A sinistra vediamo il disegno originale di
quest’apparato, che serviva a misure dei tempi di reazione (per esempio agli
stimoli ottici ottenuti con tubi Geissler alimentati dalla macchina elettrostatica ben visibile al
centro della foto); mentre a destra si vede il cronoscopio di Hipp, il
“ricevitore”, per così dire, del sistema.
Il laboratorio di psicologia sperimentale
impiantato dal Buccola nel 1879 nell’Istituto San
Lazzaro di Reggio Emilia funzionò solo pochi anni. Ridotto per qualche
decennio a museo, fu poi soppresso o smembrato e dell’apparecchio di Buccola si
sono perse le tracce.
Da un paio d’anni ho pregato alcuni
studiosi (Cimino, Dazzi, Luccio, Sinatra,
Pini, Lanzoni, Babini e altri) di segnalarmi eventuali istituzioni
(università di Modena?) dove poter ricercare questo cimelio, ma finora senza
esito. Non credo che si possa esser volatilizzato o che possa esser finito sul
fuoco, con un po’ di pazienza e anche fortuna si dovrebbe rintracciare!
Intervento di Degni (24.9.04):
Caro
dott. Gaeta, qualche anno fa ho avuto modo di consultare alcuni documenti d
- lo
strumento è nominato l
- l
Cordiali
saluti.
Intervento
di Gaeta
(24.9.04):
Cara Degni, grazie delle notizie. Mi
accorgo che è documentatissima (contrariamente a quello che avevo creduto o mi
era stato fatto credere!) e sono ansioso di leggere il suo contributo.
Probabilmente Lei non sa che per Buccola io ho una venerazione viscerale e che
a lui debbo i miei recenti (e primi) risultati di telegrafia (vedi Telegrafia
e Lingua). Per questo vorrei, anzi ho necessità di leggere anche
il suo lavoro. Credo che gli atti di Urbino non siano (ancora?) stati
pubblicati, quindi è probabile che il suo studio figuri da qualche altra parte.
Vuole essere così gentile da segnalarmelo?
Grazie. Cordialmente.
P.S. – Mi prendo la libertà di inserirla
nella mailing list delle mie Morse News.
Se crede però posso tranquillamente cancellarla.
Intervento
di Gaeta
(18.12.04):
Cara Degni, la lettura della Sua eccellente
tesi di laurea Gli studi di psicologia scientifica
nell’istituto psichiatrico San Lazzaro, che lei e il relatore Lombardo mi avete gentilmente consentito in data
14.12.04, è stata molto utile, oltre che per le considerazioni di cui alla Morse News 100, anche
perché ha richiamato la mia attenzione su due lavori che conoscevo, ma senza
aver mai letto: H. Obersteiner,
Experimental researches on attention, Brain,
Journal of neurology, 1879; e E. Billod, Les aliénés en Italie, Paris 1884.
Il Billod, in particolare, fornisce forse una traccia per
ricostruire le vicissitudini del “trasmettitore Buccola”. Elencando gli
strumenti del S. Lazzaro scrive testualmente: Appareils psychométrique, transmetteur. Ora mi pare (non ho fotocopie ma
solo una mia vecchia trascrizione) che il Grasselli, che come lei ben sa nel
suo lavoro del 1897 “L’ospedale di S.
Lazzaro presso Reggio nell’Emilia” cita il Billod, riporta però: Appareil psychométrique
transmetteur, avallando
la traduzione corrente (attestata da allora negli inventari) “Apparecchio psicometrico trasmettitore”
invece di “Apparecchi psicometrico,
trasmettitore”, cioè un modo sbrigativo per dire “Apparecchio psicometrico e apparecchio trasmettitore”. In altre
parole Billod intende probabilmente e genericamente riferirsi a qualche “congegno psicometrico” (non quello di
Buccola) e a qualche “tasto telegrafico”,
il quale ultimo a quei tempi, specialmente in Francia, era chiamato “congegno trasmettitore” o semplicemente
“trasmettitore” ed era certamente
presente in tutti i laboratori scientifici (vedi
anche Morse News 98).
A riprova si pensi che Buccola, anche se a Torino per i suoi
nuovi strumenti si affiderà alla perizia del meccanico Corino, molto
verosimilmente si portò appresso il suo “trasmettitore
psicometrico” (costruito, a Reggio Emilia, dal Manuelli) perchè tale
congegno è descritto anche nel suo lavoro “Studi
di psicologia sperimentale”, datato Torino,
giugno 1881 ed edito nella torinese Rivista
di filosofia scientifica.
Da quanto sopra discenderebbero due
considerazioni non di poco conto:
1)
il disperso “trasmettitore
Buccola” andrebbe cercato a Torino (e non a Reggio o a Modena);
2)
poiché tale “congegno
psicometrico” non serve solo da trasmettitore
(al cronoscopio-ricevitore di Hipp, vedi AG
12) ma anche da eccitatore dei
vari stimoli (ottici, acustici, ecc.),
una denominazione più appropriata potrebbe essere “tavolo di Buccola”, peraltro usata a
p. 95 del volume “Il cerchio del contagio” edito in occasione
della mostra storiografica della psichiatria, Reggio Emilia 1980. Tanto più che
lo stesso Buccola, nel lavoro citato, lo chiama semplicemente “apparecchio di legno che serve alla
produzione degli eccitamenti ed offre le vie di passaggio alla elettricità”.
Intervento di Gaeta (18.5.05):
Nel Manuale
di semejotica delle malattie mentali di Enrico Morselli vi sono vari
disegni del “tavolo psicometrico di
Buccola” denominato anche “tavolo di Buccola” (Vol. II, p. 742-748). Non viene usata
l’espressione “trasmettitore”.