BE
33 – Lo gnomone elettrico di Richmann
(11.2.2008)
La prima e più famosa vittima della “spranga” di Franklin (il futuro
parafulmine) fu lo scienziato di
San Pietroburgo George Richman (o Richmann). La storia della sua
morte, facilmente reperibile in rete, più o meno romanzata (vedi disegno a
destra), ci interessa principalmente per presentare lo “gnomone
elettrico”, strumento di misura della carica elettrica inventato dal Richman
e descritto da W. Watson nelle Philosophical Transactions della Royal
Society, vol. 48, 1753-54, p. 765 (da cui proviene il disegno di
sinistra).
Per ripetere gli
straordinari esperimenti di Franklin e Dalibard i più ardimentosi
scienziati “elettrizzanti” (vedi BE 21 e BE 24) fissavano un’asta metallica verticale sul
tetto della loro casa e vi collegavano una catena che, attraverso un adatto “isolatore”
messo al posto di una tegola, pendeva dal soffitto di una o più camere
sottostanti.
La catena di Richman
finiva su una piccola asta metallica di circa
Per ricerche più sofisticate e per cercare di r
Il 6 agosto
1753, durante un temporale, Richman, nel
girarsi verso il suo assistente Sokolow
appena entrato nella stanza, forse si avvicinò troppo al conduttore, e fu
colpito da una violenta scossa, anzi da una “palla di fuoco”, che lo uccise all’istante, ma risparmiando il Sokolow. Anche se le finestre erano
chiuse si creò un vortice che sparse per la stanza tutta la cenere del camino,
mentre il rumore dello scoppio si udì fino a tre camere di distanza.
Il fulmine si scaricò attraverso il corpo di Richman, che era la sostanza “anelettrica” più vicina. Se ci fosse
stata la comunicazione con il suolo l’incidente sicuramente si sarebbe evitato.
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Il 9
febbraio ho aggiornato la bibliografia beccariana (vedi AG
25) con due importantissimi lavori di Edoardo Proverbio che purtroppo mi erano sfuggiti.
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