RE
10 – La carrucola
strana (29.9.2011)
Tra le infinità di cose che, nel marzo scorso, mi colpirono
della tesi di Bragastini su Reuleaux (vedi RE 3) ci fu
la strana carrucola (prima a sinistra)
riportata nella Tav. G-II. Dopo un
controllo risultò che si trattava della Fig. 198 (seconda da sinistra) della “Cinematica” di Reuleaux, montata esattamente nella versione tedesca, francese e
inglese, ma capovolta nella versione italiana del Colombo (vedi RE 9), la prima ad essere stata
pubblicata (1874).
La cosa però enormemente più strana è che né io né Bragastini, che entrambi e
indipendentemente eravamo tornati per anni (e
per finalità diverse) su questo testo, ci eravamo accorti di questo
apparentemente banale errore. Forse la causa della distrazione nostra, come
degli improbabili altri lettori da un secolo a questa parte, risiede nel fatto
che la trattazione di questa carrucola è “arricchita”,
per così dire, da un formalismo matematico desueto, quella sorta di linguaggio
tecnico universale impiantato da Reuleaux
– e, temo, solo da lui compreso.
Quello che più conta, però, è la genesi di quest’errore del
proto (o dello stesso
Colombo!) che, confondendo o assimilando la puleggia “mobile” (vedi disegni al centro) con quella “fissa” – funzionalmente,
si badi, ben diverse – (vedile entrambe in RE 5), ha capovolto la prima nella
più comune seconda.
Questo “incidente” mi
dà infine - e soprattutto - lo spunto
per accennare all’“inversione cinematica” (Kinematische Umkehrung) teorizzata da Reuleaux, un rovesciamento non “accidentale”,
ma intenzionale e di estrema importanza teorica, che può anche aiutare a
sciogliere il paradosso di Borelli (vedi RE 5). Osservando attentamente la
puleggia qui a destra si capirà facilmente che in questa “macchina semplice” così
assemblata la “forza” della mano – o più esattamente il buccoliano
sentimento dello sforzo muscolare (vedi
BU 36) – è doppia di
quella del peso sollevato perché in questo caso il gancio che tiene vincolata
la fune al pavimento invece di “alleviare
la fatica”, come in RE 5 e nelle
normali carrucole “mobili” (le due qui al centro), l’aggrava.