PO
30 – L’Italia “agguazzata” (19.1.2011)
Lo scorso 30 giugno passai l’intera mattinata a visitare la cartiera del
Fibreno, uno dei vecchi e grandiosi opifici idraulici di Isola del Liri (vedi CA 23
e CA 24).
Mi fece da “cicerone” (parola quanto mai adeguata perché da quelle
parti Cicerone era e continua ad essere il padrone di casa) Bruno Ceroli,
conoscitore come pochi di quelle fabbriche, per avervi lavorato una vita, come
perito elettrotecnico e come sindacalista (della
CGIL).
Ceroli mi
regalò un CD (vedi copertina)
dedicato alle lotte sindacali combattute (e
vinte), e un suo appassionato e illustratissimo libro di memorie, personali
e collettive, su “Comm’era Lisera”. A
lui però sono soprattutto debitore delle “lezioni”
di idraulica pratica: ad esempio, come si muove l’acqua nei dedali (a volte addirittura inesplorati!) dei
canali o meglio “forme”, o come si “agguazza” una “ruota” (a pale o ritrecine) quando l’acqua che l’alimenta non trova sfogo.
A suo tempo analizzeremo in
maniera più tecnica questo “ingolfamento”
idraulico, ma intanto possiamo rilevare che la politica italiana non “scorre” liberamente e pacatamente come sarebbe
auspicabile, ma è inceppata, impantanata o
appunto “agguazzata” a causa
delle “turbolenze” antiberlusconiane,
esattamente come l’acqua in regime vorticoso fa fatica a muoversi dovendo,
durante la marcia, “lottare
principalmente con se stessa”.
Con Ceroli non parlammo di politica:
non ce ne fu né il tempo, né la necessità. Sono certo però che, se fosse venuto
fuori che io avevo idee politiche opposte alle sue, ciò non avrebbe incrinato
le cose essenziali (cioè tecniche)
che ci siamo dette, e il tutto si sarebbe certamente ridotto ad un semplice,
amichevole e sportivo “sfottò”. Così
purtroppo non è nel berlusconismo: gli avversari si indignano, denigrano,
insultano (per non parlare del ferro e
fuoco di un mese fa a Roma).
E questo, si badi, lo asserisco
con ampia cognizione di causa, perché anch’io, con le debite proporzioni, sono
stato schiacciato da macigni altrettanto agguerriti, potenti e intolleranti.
Basti pensare che dopo il mio “outing”
filoberlusconiano (vedi PO
19), sono stato sommerso da una valanga (faccio per dire: una diecina su un centinaio di “contatti”) di
offensive “disdette”, cioè richieste
di cancellazione dalla mailing list.
E presumo, sempre per esperienza diretta, dai tempi lontani di alcune mie
incaute prese di posizione (percepite
addirittura quasi come “bestemmie”!), che tutta questa gente si è indignata
solo del titolo e della foto di Berlusconi, senza
darsi la pena di leggere, con la dovuta attenzione, le serissime “motivazioni scientifiche” (fonetica) di quanto da me sostenuto.