RE
59 – Teoria e …pratica del bypass (7.12.2012)
Pubblico integralmente (e letteralmente) la lettera privata di un mese fa agli amici termitani Giunta
e Contino (e
successivamente estesa a poche altre fidate persone) avente per oggetto “La teoria del bypass”. Grazie anche
alle enormi potenzialità (positive e …negative) di Facebook,
su cui solo ora sto imparando a muovermi, i lettori di queste righe
aumenteranno a dismisura e non tutti potranno perdonarmi il tono a volte
polemico o risentito, ma è un rischio che non posso fare a meno di correre e
che ho messo in conto, mentre in compenso potrò testare ancora meglio le
reazioni (o le mancanze di reazioni!)
degli interessati.
Ad
integrazione, e per chiarezza, aggiungo le testuali parole che il sindaco Burrafato ha usato rispondendo (privatamente) alla lettera aperta
sull’errore toponomastico (vedi RE 50): “l’intitolazione di una via ha una sua storia e una valenza sociale che vanno
rispettate e tutelate nel tempo”. Per quanto riguarda invece la “riscoperta” della cisterna del Belvedere
di Termini Imerese, con relativa messa in “pratica”
della “teoria del bypass” (vedi RE 56), mi limito ad accennare che
l’amico Alfonso Lo Cascio – l’unico, come continuo a dargli atto, ad
aver preso a cuore tutta la faccenda e
che, peraltro, non è affatto il presidente di SiciliAntica come da me erroneamente dichiarato – mi
ha privatamente (e convincentemente)
spiegato i veri motivi per i quali, nel comunicato
stampa del 24 u. s., ha ritenuto più utile, o forse “più prudente”, nominare altri invece del sottoscritto.
Caro Enzo e caro Antonio,
in preparazione di altre Lettere aperte al Sindaco, alla Cittadinanza
e/o a Belvedere (il nostro “referente” accademico) voglio prima “testare” con questa lettera confidenziale
le reazioni degli unici miei due “corrispondenti”
termitani, abusando dell’amicizia che entrambi mi dimostrate con sporadici
commenti a quanto, da quattro anni, vado diffondendo sulla nostra Termini.
Tutti questi miei contributi che, anche se piccoli, “infastidiscono” le baronie palermitane (esattamente come altri, in passato, hanno
infastidito le baronie romane), sono sistematicamente bypassati (vedi cartello segnaletico) o perché
ritenuti “acqua calda” o “tutta roba che già si sapeva” (effetto Navarra o effetto Di Trocchio – vedi GA 40),
oppure per grettezza dei termitani interessati solo al tornaconto materiale (effetto, diciamo, Giunta) o infine
perché la strada maestra tracciata dallo scrivente è percepita come “pericolosa” (chiamiamolo, se volete, effetto Gaeta) e si preferisce glissare o,
appunto, bypassare il mio “delegittimato”
(dirò di più: disonorato) nome.
Se e fino a quando le forze me lo consentiranno sono pronto a
dare battaglia (perché, ahimè, di guerra
si tratta!), se occorre venendo personalmente a Termini (e accettando la “cortesissima” richiesta del
sindaco Burrafato di ascoltare le mie “magistrali” lezioni!!!), su almeno
tre punti principali:
1) Mappa di Daidone.
2) Correzione dell’errore toponomastico (sul quale entrambi, e ve ne ringrazio di
cuore, mi avete confortato).
3) Riscoperta della cisterna dei pompieri e
sua funzione come “capolinea”
dell’acquedotto Cornelio.
Quest’ultima attribuzione sembra avvalorata dalle scarne parole
con cui il presidente di SiciliAntica mi ha
comunicato i primi risultati del sopralluogo finalmente fatto (il 19 ottobre, e in sordina) su tale cisterna,
e in particolare la quota di circa 69 m
s.l.m. del suo fondo, e quindi perfettamente compatibile con quella della
sorgente di Brucato (circa 92 m s.l.m.)
e con la “Curia” della villa Palmeri
(circa 75 m s.l.m.).
Lo
Cascio, per quel poco che mi risulta e mi riguarda, sembra persona
seria, intenzionata a proseguire sulla “diritta
via”, senza infingarde “deviazioni”
(vedi cartello) e, soprattutto, come
da anni da me inutilmente auspicato, ad esplorare con metodi, mezzi e fini
scientifici la cisterna in oggetto.
Vi sarò grato di consigli e commenti, che naturalmente riterrò
confidenziali, come sono certo farete voi di queste mie righe di sfogo.
Grazie.
Andrea