RE
50 – Un errore toponomastico (5.9.2012)
Lettera aperta al Sindaco di Termini
Imerese
Accogliendo, illustre dottor Burrafato, il Suo lusinghiero
invito (del 23.1.2012) a collaborare
per “ricostruire la storia di Termini Imerese
attraverso… anche dati topografici, disegni, ecc.”, inoltro a Lei e, per
suo tramite, a tutti i termitani, i risultati di un mio studio tendente a
correggere il grave errore toponomastico della “Via Circonvallazione Castello”
(vedi foto a destra) che dovrebbe
invece chiamarsi “Via Castellana” (vedi
mappa a sinistra, tratta dalla Carta nautica del 1896 già utilizzata in PO 18).
In entrambe queste mappe ho segnato (in rosso) il perimetro approssimativo del nostro imponente castello
scomparso (vedi Espero 3/4 2012 e RE 39), mentre in quella
ottocentesca ho tracciato (in blu, e
desumendola da mappe più antiche) la maggiore strada carrabile interna
alla Fortezza, che andava dall’ingresso principale, in corrispondenza
dell’odierna via Castellana (vedi foto a
destra o, meglio, su Google Maps),
dove c’era un ponte levatoio, fin quasi al Basso Forte, lungo un tracciato
grosso modo corrispondente all’odierna Circonvallazione Castello.
Più esattamente, l’attuale strada denominata “Circonvallazione Castello” va dalla
piazza antistante l’ingresso della Villa Palmeri fino
all’incrocio con la via “Castellana”
(dove c’è l’ex caserma dei Vigili del
fuoco - vedi RE 36) e indi prosegue fino a
congiungersi, a metà del ferro di cavallo, con il “viale Belvedere”. Ebbene, mentre il primo tratto (in bianco nella foto a destra) potrebbe
a ragione denominarsi “circonvallazione”
perché grosso modo costeggia il vecchio perimetro del
Forte, per il secondo tronco, quello più ampio e più importante, la
denominazione di “circonvallazione” è
impropria – e soprattutto, come vedremo, fuorviante –
perché, come già detto e come ben si vede dalle due mappe presentate, tale
strada ricalca (sempre grosso modo,
perché, com’è noto, negli ultimi decenni dell’800, la topografia del luogo è
stata completamente stravolta) il tracciato della predetta via “intra moenia”.
Ora, se tale tratto di strada fosse stato costruito agli inizi
del ‘900 come prosecuzione della
appena aperta “via Castellana” (denominazione pertinentissima)
sicuramente, almeno presumo, sarebbe stato chiamato anch’esso via “Castellana”. Per circa il primo mezzo
secolo del ‘900 invece la via
Castellana rimase “cieca”, senza
sbocco, fermandosi appunto davanti alla menzionata caserma dei pompieri,
istituita anch’essa in quegli anni. Il raccordo col viale Belvedere è avvenuto
non solo con un ritardo di circa mezzo secolo, ma soprattutto come prosecuzione
di quest’ultima stupenda strada panoramica e non come una prosecuzione,
all’epoca percepita come inutile, della via Castellana
propriamente detta (vedi mappa a sinistra).
Quando l’anello stradale in questione fu completato (verso il 1960) venne spontaneo denominarlo “Circonvallazione Castello”, mentre la denominazione più appropriata
sarebbe stata “Circonvallazione della
Rocca del Castello” o più semplicemente, come detto, “via Castellana”.
Queste considerazioni potrebbero apparire “lana caprina”, invece la toponomastica è importante e, nella
fattispecie, è stata responsabile della completa rimozione dalla coscienza dei
termitani del loro storico e immenso Castello.
A margine di questa breve nota, mi consenta, Signor Sindaco, di
ringraziare dell’attenzione e di formulare la speranza che la “targa” auspicata dal Bozzo (vedi Espero, citato) possa finalmente essere letta dai termitani in
una stele al Belvedere (in qualche punto dove passava il muro di cinta
del “vero” castello) e, qualora non sia stato ancora fatto, che una strada del
centro storico (ahimè abbandonato!)
sia intitolata a Giuseppe Navarra, il
grande interprete della nostra “termitanità”.