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4 – Le cisterne di Termini (1.9.2011)
Alla
particolare attenzione del
Chiar. Prof. Oscar Belvedere
Ordinario
di Topografia antica
Università
di Palermo
Pare che
Termini Imerese custodisca un altro segreto oltre quello del suo mare “scomparso” (vedi PO 23 e PO 24).
Lo
scorso 18 giugno diramai ad una ventina di termitani una mail con oggetto “Il bastione
della Fossola” corredata dalle stesse due foto di questa News. Dopo qualche
sommaria notizia sul nostro “Castello”
(Roccaforte, cittadella, acropoli, Real
Forte, ecc. o come si vuol
chiamare), un tempo molto più imponente e importante, ad esempio, di quello
di Caccamo e poi anch’esso quasi del tutto raso al suolo o “sbancato” – come ben noto, almeno ai pochissimi cultori di storia imerese, perché i
termitani comuni non hanno la più pallida idea di com’era il loro “Castello”
fino all’Unità d’Italia – lanciavo due appelli.
Il
primo era (e continua ad
essere) per una fotografia in alta risoluzione e a colori del dipinto del De Michele (a destra) conservato nel Museo Civico “Baldassare Romano” di Termini Imerese. Probabilmente l’autore, a
metà ottocento, raffigurò il Castello, con i suoi maestosi bastioni (vedi la dettagliatissima mappa del Daidone del 1720 pubblicata in AG 28), esattamente come lo vedeva
dal balcone del suo palazzo in via
Jannelli, la strada che collega la nostra stupenda “villa Palmeri” al
nostro ancor più stupendo Belvedere. Il raffronto di questa
preziosissima “fotografia” con i
miseri ruderi che rimangono del Castello, in particolare con il bastione della
Fossola, oggi trasformato in una terrazza panoramica (vedi foto a sinistra, il lato B, per così dire, di Termini Imerese),
potrebbe dare informazioni geotopografiche
imprescindibili per un auspicabile e approfondito studio sul Castello di
Termini.
Il
secondo appello riguardava notizie sulla o sulle “mastodontiche” cisterne che nei
tempi andati, in occasioni di assedi, hanno permesso la sopravvivenza per mesi
ai termitani asserragliati entro le mura del Castello. Da quanto mi aveva
accennato il compianto Agostino Navarra,
e cioè che queste cisterne (“che potevano
contenere diversi autobus!”) si trovano (o trovavano?) nei pressi della ex caserma
dei vigili del Fuoco (quindi vicino al
bastione della Fossola e al moderno ritrovo Kalos),
pensavo che l’ignoranza della cosa fosse solo mia. Oggi invece il bene
informato storico termitano Enzo Giunta
mi confida che a Termini si avrebbe solo qualche “sentore” dell’esistenza di tali cisterne.
Sapere
di più su queste cisterne, anche sulla sola loro quota
topografica, potrebbe essere essenziale per avallare o meno l’ipotesi (avanzata in AG 28) dell’esistenza nella villa Palmeri del castello terminale dell’acquedotto Cornelio.
Integrazione 16.12.2011 – Nel corso di una lunga e cordiale
telefonata col noto geologo termitano Antonio
Contino ho appreso con vivo compiacimento che la tanto cercata cisterna esiste
e si trova proprio sotto la vecchia caserma dei Vigili del Fuoco (che la usavano per approvvigionare d’acqua
le autobotti).