32 – L’effetto Canepari
In queste Morse News, come del resto nelle precedenti
Bitnick News, vi sono anche lettere aperte e appelli rispettivamente per le mie
ricerche e per la mia invenzione. Esistono però altre lettere private,
ugualmente importanti, tasselli indispensabili per una futura ricostruzione
dell’evoluzione delle mie ricerche e vicende.
Mi riferisco, in particolare, alla lettera “semiaperta” del
11 ottobre
Da quest’ultima, che per delicatezza preferisco non
pubblicare nella sua integrità, riporto i seguenti cenni:
la vertenza giudiziaria con De Mauro, com’era auspicabile e
prevedibile, si è sgonfiata, anzi è abortita prima di nascere. Con De Mauro ci
siamo chiariti e le nostre strade proseguono nel reciproco rispetto;
il sottoscritto, tuttavia, permane emarginato e
“scomunicato” dal mondo accademico, per un generalizzato “effetto Canepari”, cioè il pre-giudizio gratuito
basato solo su una infelice
(e sfocata!) copertina;
è ipotizzabile un’altrettanto generalizzata “eresia Bertinetto”, basata non tanto sull’accoglienza
fredda se non ostile del professor Bertinetto ai miei frammenti inediti di
Lucidi (il De Saussure italiano!),
ma sulle sue testuali parole che “andando
a frugare nei cassetti di Lucidi io gli avevo reso un pessimo servizio”.
In questa lettera si fa infine riferimento alla tormentata
vicenda del mio lavoro incompiuto sulla Meccanica Grafica (AG 11) e al suo auspicabile
completamento, magari col nuovo titolo di “L’ombra
e il velo”.
L’immagine di questa News si riferisce alle importantissime
ricerche sperimentali di meccanica grafica di
F. Vignini, relative ai “percorsi
aerei” e agli “stacchi” di penna
durante la manoscrittura, fenomeni che hanno il loro corrispettivo anche in
quella “scrittura sui generis”
costituita dalla manipolazione del tasto telegrafico. In realtà, come
anticipato nella News 33,
col tasto più che scrivere si “parla”,
e può essere illuminante, a questo proposito, un episodio raccontatomi
dall’amico Urbano.
Durante un diverbio radiotelegrafico, mentre era in
navigazione chissà dove, ebbe a lamentarsi col suo corrispondente (che per
disturbi atmosferici lo sentiva malissimo) che a forza di battere sul tasto gli
aveva fatto “slogare” il polso.
L’analogia – anche anagrammatica! – con “sgolare”
non è perfetta?
Intervento di Bertinetto (31.5.04)
Gent. prof.
circa la citazione che lei fa a mio riguardo,
è ipotizzabile un'altrettanto generalizzata "eresia Bertinetto", basata non tanto
sull'accoglienza fredda se non ostile del professor Bertinetto ai
miei frammenti inediti di
Lucidi (il De Saussure italiano!), ma sulle sue testuali parole che
"andando a frugare nei cassetti di Lucidi io gli avevo reso un pessimo
servizio".
vorrei
precisare quanto segue:
Non
comprendo a cosa lei si riferisca quando parla di "eresia". Mi sembra
una gratuita interpretazione dei fatti, di cui lascio a lei tutta la
responsabilità ermeneutica.
Le
confermo invece ciò che le dissi telefonicamente nei mesi scorsi. Ritengo che
pubblicare foglietti di appunti di uno studioso scomparso sia, nella maggior
parte dei casi, un'operazione illegittima. Ciascuno di noi si appunta
osservazioni estemporanee, spunti da sviluppare, idee frammentarie in attesa di
compiuta elaborazione. Non di rado, tali spunti vengono poi del tutto
abbandonati, perché il nostro pensiero si consolida in tutt'altra direzione. Mi
pare quindi giusto che tali foglietti restino inediti, dato che nulla
aggiungono alla figura di uno studioso che abbia avuto tempo e modo, in vita,
di pubblicare i risultati del proprio lavoro.
In tal
senso, continuo a ritenere che lei non abbia reso un buon servizio alla memoria
di Lucidi pubblicando alcuni esempi di tali appunti, dai quali non si ricava un
senso chiaro e compiuto. Lucidi stesso, ne sono convinto, non ha certo bisogno
di questo per farsi ricordare, ed anzi penso che non sarebbe stato d'accordo.
Questa
comunque è la mia opinione, che lei considera eretica.
D'ora in
poi, se lei desidera citarla, la pregherei di riferirla con esattezza, citando
per esteso il passo precedente.
Se posso
infine esprimere un sommesso desiderio, le sarei grato se volesse cancellarmi
dalla lista di destinatari dei suoi comunicati. Il ritmo si è fatto da ultimo
veramente martellante, e non credo di poter dedicare alla lettura dei medesimi
il tempo che essi meriterebbero.
Cordiali
saluti dal suo
Intervento
di Gaeta
(31.5.04)
Le sue
osservazioni, caro Bertinetto, in linea di massima, sono condivisibili. Però
nel caso in ispecie, a mio sommesso parere, non valgono perché di Mario
Lucidi sono preziose anche le virgole, e gli stessi pensieri provvisori
o i ripensamenti possono gettare qualche luce, anche fioca, su colui che De
Mauro ebbe a definire il “De Saussure
italiano”. Spero di aver interpretato il Suo desiderio pubblicando quanto
sopra.
Non si
preoccupi del tempo che non potrà dedicare ai miei lavori. A me basta, o meglio
preme, informare Lei e gli amici studiosi almeno della loro esistenza.
Non cancellerò quindi il Suo nominativo: sarà quindi solo “suo danno”, per
citare Lepschy, sei Lei preferirà ignorarmi o cestinarmi.
Cordialmente.
Intervento
di Trivulzio
(2.6.04)
Indubbiamente molti sono i sapienti che
fanno ridere con astruse definizioni. Forse anche quella dei percorsi aerei è
una definizione particolare, ma non si tratta di una definizione che si
riferisca soltanto o particolarmente ai segni stenografici. Infatti i 'percorsi aerei' sono tipici di tutte le
scritture manuali, si tratta cioè, in parole più semplici, di quei tratti in
cui il mezzo di scrittura non poggia sulla carta e che ovviamente hanno anche
loro un tempo di tracciamento, l'esempio più evidente è lo stacco tra
una parola ed un'altra. Vignini e dopo di lui Innocenzi sono quelli che hanno
fatto indagini sui tempi di tracciamento che sono rimaste poco utilizzate
finora ma che costituiscono le pietre nelle quali si cela ancora il mistero
stenografico perchè sono un po' come la definizione del calabrone che in base
alle leggi fisiche non dovrebbe volare, ma fortunatamente il calabrone non le
conosce e lui vola lo stesso. Ed è quello che fanno gli stenografi.
Postilla del 11.6.04: vedi anche la News 36 (effetto
Ronchi).