36 – L’effetto Ronchi
Vasco Ronchi, chi era costui? A giudicare dallo scarno
necrologio che il 2.11.1988 un quotidiano nazionale gli ha dedicato sono certo
che ben pochi italiani sapranno rispondere. E questi pochi, probabilmente, di
Ronchi avranno una conoscenza o una memoria alquanto superficiale, del tutto
inadeguata alla statura di quest’uomo che io non esito a considerare “degno
erede di Galilei”.
Ho avuto il privilegio di conoscere Vasco Ronchi nel corso
di due “pellegrinaggi scientifici”: il 17-18 aprile 1982 alla sua casa di
Arcetri, sulla collina di Firenze, e il 2 giugno 1982 nella villa Malaparte di
Capri.
Ronchi era uno dei pochi al mondo a conoscere a fondo la
storia della scienza. Delle infinite cose di cui gli sono debitore mi preme in
questa sede, e in questo frangente, ricordare la critica che egli faceva alla
scienza ufficiale di insegnare ad accettare tutto a scatola chiusa,
prendendo così inevitabilmente continue e madornali cantonate. Questa
osservazione è talmente generale e talmente vera da potersi fregiare del titolo
di legge scientifica per cui io ardisco proporre di chiamare “effetto Ronchi” questa cieca ed assoluta
fiducia
nell’autorità.
Ma attenzione, gli equivoci sono in agguato. Si potrebbe
pensare che Gaeta, sulla scorta di Ronchi o di altri, sia un sovversivo, un
anarchico, un pericoloso dissidente! Invece il sottoscritto è stato e rimane
ligio alle istituzioni, solo si permette il costosissimo “lusso” di denunciarne
la fallacia, e sempre sulla scorta di fatti riscontrabili e non di idee malsane
e opinabili. Chi mi conosce potrà solo ridere di queste fantasie!
Riallacciandoci alla News 32 possiamo dire che l’effetto Ronchi è del tutto speculare
dell’effetto Canepari (o più
esattamente dell’effetto Canepari-Lepschy,
come meglio specificato agli interessati).
Intervento di Dragoni (14.6.04)
Grazie per le sue cortesi notizie.