ME 40 – L’ariete di Dal Negro (19.3.2007)

Dell’abate Salvatore Dal Negro (1768-1839) sono relativamente noti i primi motori elettromagnetici a bilanciere, come quello della foto o come quello, forse più famoso, del suo allievo Luigi Magrini (vedi descrizione e animazione al sito IMSS).

Sfogliando, ultimamente, gli Annali delle Scienze del Regno Lombardo Veneto (1838, p. 3) mi ha incuriosito un suo articolo su alcuni “arieti” elettromagnetici, come quello di cui riporto il disegno e che vivamente richiama il sounder telegrafico, lo strumento base della mia “telelinguistica”.

La funzione di questo apparecchio, ovviamente, non è generare segnali acustici, ma quella di produrre effetti dinamici. Infatti questo modellino, nell’argano a destra, sviluppava una piccola potenza, e precisamente quella di alzare di alcuni centimetri, in un secondo, un peso di 1 kg.

Mediante una pila, progettata e costruita dallo stesso Dal Negro, si alimentava l’elettromagnete o “calamita temporaria” facendo percuotere il martello a due teste all’estremità della leva sulla “incudine” superiore. Nello stesso istante, grazie ad un sofisticato commutatore automatico a vaschette di mercurio (al centro, sopra la leva) si invertiva la corrente e il martello colpiva, come un maglio, l’incudine inferiore. Un sistema di aste a cricchetto faceva così ruotare il citato verricello.

Reso omaggio al suo collega americano Henry, che proprio in quel periodo si occupava di ricerche simili e con maggiore disponibilità di mezzi, Dal Negro conclude con queste parole che mi piace riportare testualmente: “Si ricordino i miei lettori che questo nuovo motore è nel suo nascere, e che dipende da forze somministrateci da un fluido che non conosciamo, e che scomparisce, e torna in campo con dei mezzi così semplici ad un tempo e misteriosi, che sembra apparire per confondere e umiliare lo spirito umano”.

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