ME 20 – Bitnick-day e “Sindrome Gaeta” (29.1.2007)

Compongo questa scheda usando quasi esclusivamente frasi, a cominciare dalle due del titolo, del chiarissimo Federico Di Trocchio, da poco trasferito da Lecce alla Sapienza di Roma, a Scienze della Comunicazione, facoltà diretta da Mario Morcellini, un altro accademico, come certo si ricorderà, ampiamente citato in queste News, almeno da quando mi invitò a “presentare” – diciamo così – il Bitnick addirittura ad un corso di Alta Formazione (vedi almeno BI 66 e GA 23).

Forse colpito da qualche News o mail privata sulla deontologia accademica o più probabilmente perché “subissato dalla pressione talora eccessiva da me esercitata” il nostro Federico venne a propormi, il 12.6.2006, una “Giornata del Bitnick”, per poter serenamente tutti insieme (loro accademici) “ascoltare una definitiva ed esauriente presentazione della mia invenzione”, a condizione però che, dopo, la smettessi di “recriminare o denunciare emarginazioni”.

Tralasciando i dettagli (pur significativi…) dirò che accettai di buon grado e che passammo non certo tutto il secondo semestre, ma buona parte dell’anno scorso a preparare questo agognato incontro: presentazione multimediale, Power Point, aula magna di non so quale facoltà “chiesta personalmente dal prorettore Dazzi”, brochure, inviti, mailing list, ecc. Di Trocchio avrebbe autorevolmente introdotto sia me che l’argomento, anche se loro accademici “era da me che volevano finalmente sentire e capire qualcosa su questo Bitnick”.

Alla fine dell’anno la montagna partorì il topolino o, se si preferisce, le petroliniane 36 automobili si materializzarono in un “carrettino a mano” (vedi foto) piovuto chissà da dove: un convegno, per il 16.12.2006, sulle “Prime strumentazioni nella psicologia fisiologica"! Fu solo allora che ebbi l’abboccamento del 30.11.2006 che chiarì, e non chiarì, come stavano le cose, come era nato l’equivoco e come se ne poteva venir fuori (vedi ME 15).

Accenno solo, e concludo, che in tale incontro cercai di convincere il mio illustre interlocutore di esser guarito, se mai c’era stata, dalla “sindrome Gaeta”, una ingenuità ai limiti del patologico o un “non saper vivere” che negli anni mi aveva fatto prendere lucciole per lanterne (Bitnick diffamato quando invece era solo incompreso, cortesie interpretate come ipocrisie, ecc.). Ingenuamente (inguaribilmente!) credevo di esserci riuscito, a meno che il professor Di Trocchio si interessi a me solo professionalmente, per qualche studio, ahimè …autoptico, sulla patologia del genio!

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