41 – Il treppiede di Reis
In rete ci sono migliaia di siti sull’invenzione del
telefono: ce n’è uno che elenca, mi pare, ben 60 nomi di gente che all’epoca
rivendicava l’invenzione di Bell! Ormai tutte quelle polemiche –
tra l’altro più legali che scientifiche – non hanno ragion d’essere e,
comunque, rimarrebbero sempre partigiane e soprattutto superficiali. Fanno però
eccezione le due principali, relative a Bourseul e a Reis, dalle quali si possono trarre
preziosi insegnamenti circa gli strettissimi e insospettati rapporti tra
telegrafia e telefonia.
Limitiamo questa News
al trasmettitore di Reis, che
peraltro abbiamo già incontrato nella Morse News 46.
Parlando, e soprattutto cantando
nell’imboccatura M si mette in
vibrazione la membrana circolare (vescica
animale) ben visibile nel dettaglio di destra. Al centro di questa membrana
è incollata una sottile piastra conduttrice, collegata al serrafilo a,
e su questa piastra poggia il piedino centrale g del “treppiede” a forma
di L fissato, mediante gli altri due
piedi, al bordo della scatola e collegato al serrafilo b.
Quando la membrana oscilla si ha un contatto elettrico di make and break (chiusura e apertura)
analogo a quello di un tasto telegrafico, e cioè discontinuo, e quindi adatto, al più, a trasmettere musica e non
linguaggio articolato. Questa era la tesi dei sostenitori del Bell, che era
avvalorata dalle prove sperimentali nelle quali il sistema Reis trasmetteva
molto meglio toni musicali piuttosto
che parole, specie se ricche di
vocali.
In realtà il funzionamento del Reis era molto meno ovvio. Il
treppiede non era del tutto fisso (uno dei due piedi laterali poggiava in una
coppetta di mercurio) e non seguiva fedelmente le escursioni della membrana, ma
saltava su e giù come una tramoggia (hopper), con un movimento dinamicamente
molto complesso. Questo era il motivo per cui, con una accuratissima
registrazione delle molle e con un po’ di… fortuna, il sistema riusciva a
trasmettere senza alcun dubbio anche
la semplice parola, soprattutto, credo, frasi dette da voce maschile.
Il lavoro più scientifico su Reis è quello di S. P.
Thompson (Philipp Reis, inventor of
the telephone, 1883) che contiene, tra l’altro, tutti i documenti originali
tedeschi tradotti in inglese. Buone sintesi si trovano in J. E. Kingsbury, The telephone and telephone exchange, 1915 e in R. M. Ferguson, Electricity, 1866, dal
quale ultimo sono tratte l’immagine (di
sinistra) e buona parte della descrizione che precede.