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- Omaggio a Bourseul
Ritrovo
tra le mie carte una vecchia lettera relativa a Charles Bourseul (foto, tratta da L’Illustration del 21 Nov. 1908) e la pubblico come
introduzione ai contributi di quest’altro dimenticato pioniere della telegrafia
e telefonia elettrica.
Al dott. Francesco Giacanelli
Biblioteca Italiana per i Ciechi
Via Fontanella Borghese 23 – 00186
Roma
Tel 0668809210 – Fax 0668136227
Roma 5.10.99
Caro Dottore,
ho visitato alcuni interessanti siti
sui ciechi ma, poiché ancora mi muovo male in Internet, non sono riuscito a
trovare il vostro e-mail e quindi scrivo ricorrendo alla vecchia posta.
Come Lei sa molti telegrafisti (e radiotelegrafisti) sono e
sono stati ciechi. La prima persona ad accorgersi delle potenzialità del Morse
fonetico - e forse della sua superiorità rispetto al Braille (sistema non
fonetico ma tattile) - e della sua utilità per i ciechi è stato, agli albori
della telegrafia, il francese Charles Bourseul che ha descritto le
sue idee nell’articolo dell’Instituteur des aveugles del 1856 che, come
certo ricorderà, Lei tempo fa seppe trovarmi. (Bourseul è stato una specie di Meucci, anche se molto più importante e
molto meno noto, persino in Francia).
L’idea di Bourseul fu criticata (osteggiata?), non senza
qualche fondamento, da Victor Ballu in un articolo immediatamente
seguente, anche per il reperimento del quale le sono debitore. Entrambi gli
articoli comunque non sono conclusivi e nemmeno molto chiari in alcuni punti. È
probabile che questi due autori, e sicuramente anche altri, siano ritornati
sull’argomento, in quella o in altre riviste francesi (del secolo scorso).
Venendo al dunque Le sarei grato, caro Giacanelli, se
potesse fare qualche ricerca sul soggetto Telegrafia e ciechi o su Bourseul, all’istituto Valentin
Hauy, dove forse esistono degli indici, o altrove.
Tra qualche settimana verrò in biblioteca per cercare altro
su Malossi e per sfogliare le annate
del Valentin Hauy, se tornate dalla rilegatoria.
Nel ringraziare Lei e