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– L’energia articolatoria
Cara Magno Caldognetto,
l’aggiorno sugli ultimi risultati delle mie ricerche di telelinguistica, disciplina da intendersi più come
“telegrafia
della lingua” che
come “linguistica
della telegrafia”,
come certo ricorderà se segue le mie comunicazioni e, in particolare, il
contributo di Gambarara (Lucidi News
26). Proprio seguendo il consiglio dell’insigne linguista, cerco di
sensibilizzare “uno per uno” quei pochi “tecnici” in grado di apprezzare,
confutare o validare le menzionate ricerche e, soprattutto, i relativi
risultati.
Lei è una delle maggiori esperte italiane di fonetica
sperimentale, collaboratrice del compianto Ferrero
(Morse News 97), e sa tutto
sull’articolazione vocale, o per dir meglio conosce l’estrema complessità delle
ricerche in questo campo. Ebbene, i miei studi aggirano e quasi azzerano queste
difficoltà, in quanto l’articolazione della mano è estremamente più semplice da
analizzare.
Il più immediato di questi rilievi è la misura della
lucidiana “energia
articolatoria”,
che ora diventa semplicemente – ma non banalmente, badi – energia elettrica, e precisamente quella consumata
dal motorino dell’articolatore durante la generazione dei punti o delle linee
Morse.
Gli strumenti di cui io dispongo, per correnti “forti”, per
capirci (vedi foto in alto), rilevano
questi dati, ma Lei senza dubbio, da tecnico, comprenderà che occorre
strumentazione ben più idonea e sofisticata.
Cordialmente.
Per la risposta della Dott.ssa Magno
Caldognetto vedi Lucidi News 31