GV 22 – Il tasto dolente (28.5.2008)

In Italia, come da anni lamento (vedi Morse News), si sa poco, troppo poco di telegrafia. Mi auguro perciò che l’ultima fatica dell’amico Cavina, ancora fresca di stampa, “La telegrafia elettrica”, Sandit libri, Є 16,50 (vedi copertina), contribuisca a colmare questa grave lacuna.

L’opera, ben illustrata, è quasi esclusivamente una ricerca di carattere storico-geografico (le linee e i sistemi nei vari stati prima dell’unità d’Italia), ma la competenza tecnica dell’autore, radiotelegrafista di professione, ogni tanto fa capolino, nei pochi accenni a temi di capitale importanza in Telelinguistica: il meta-linguaggio Morse, la psicologia della ricezione (Bryan), il passaggio dalla telegrafia “muta” alla “sonorizzazione” (sounder), ecc.

Segnalo in particolare due pagine: il tasto dolente della “battuta telegrafica” era la “tecnica di polso per legare punti e linee in forma ravvicinata e sequenziale” (p. 57); l’elettricità statica, malgrado i tentativi di innumerevoli fisici, si rivelò inadatta alla telegrafia elettrica e “difficile da gestire”, a causa della sua natura “sfuggevole e misteriosa” (p. 17). Su questo aspetto poco sottolineato dovremo ancora insistere in queste Galvani News.

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