69 – La pervietà fonica e grafica

Questo collage è fatto con una delle più famose reti semantiche, la semantic network di Hofstadter, e con una rete di neuroni cerebrali o sinapsi, termine derivato, come è noto, dal greco synapsis (unione) e introdotto, verso la fine dell’800, dal grande fisiologo Sherrington.

Non sono un fisiologo né un biologo, ma da semplice fisico, leggendo Buccola e forse a causa della mia formazione di elettrotecnico mi ero fatta un’idea relativamente limpida della “neuroscienza” ottocentesca, positivista: correnti nervose, vie sensitive, vie motorie, stazioni intermedie di relè, tempi di transito, tempi di risposta, ecc. Confesso però che oggi non sono assolutamente in grado di leggere un lavoro, anche divulgativo, di “neurobiologia” o “neurofisiologia”, scienze che hanno fatto sì passi da gigante, ma a prezzo di superspecializzazioni che impediscono la visione unitaria dei fenomeni di base.

Come suggerisce l’immagine di apertura di questa News c’è evidente analogia tra la selva neurologica e il groviglio semantico, ma da questi labirinti si può uscire grazie ai contributi della telelinguistica di Gaeta, alla memoria organica (nel meccanismo della scrittura) di Buccola e soprattutto all’iposema di Lucidi, che spiana e rende pervia, o laminare, la via alle onde motrici (e forse anche sensitive) dell’atto grafico e dell’atto fonico.

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