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4 – Un “ex libris” adottato (4.1.2008)
Nell’unico libro antico che possiedo, Electricity del Ferguson (1871), io non
so studiare e anche la sola lettura dei caratteri sbiaditi e il maneggio della
carta ingiallita, intrisa di impalpabile polvere e di acari, mi dà fastidio, a
volte al punto da irritarmi i polpastrelli delle dita. Preferisco lavorare
sulle fotocopie, che sottolineo in libertà e, tra l’altro, senza paura di
sciupare un bene prezioso, magari avuto in prestito.
Nel retrocopertina del libro citato non c’è
nessun “ex libris”, probabilmente
perchè la mia copia non ha un pedigree
nobile, non è mai appartenuta a nessuna collezione privata. Molti bibliofili,
infatti, sono soliti contrassegnare, marchiare i volumi che posseggono, a volte
rarità con alte quotazioni di mercato, con un talloncino come quello riprodotto
in questa News.
La storia di questo “ex libris”, che a me è pervenuto (in fotocopia, s’intende) dall’affascinante articolo “Sfogliando vecchi libri fisica…” citato
nella News precedente, è singolare e piuttosto
oscura. Polvani narra di una “avventura libraria” da lui vissuta
un’intera notte nella ricchissima biblioteca privata di una villa in Maremma. Sarebbe
impossibile e soprattutto vano tentare di riassumere questa storia e questo
scritto, pieno di frontespizi e belle incisioni ottocentesche, settecentesche e
seicentesche (quanti Kircher!). Chi,
come Polvani, fosse pervaso dal sacro fuoco della
curiosità scientifica non deve fare altro che procurarsi quest’ottantina di
pagine e divorarsele. Gli rimarrebbe però insoddisfatta, come nel mio caso, la
curiosità di conoscere il nome del dottissimo mecenate padrone della biblioteca,
perché Polvani, per esplicita
richiesta di costui, ne ha cancellato il nome dal suo “ex libris”.
Prima dell’estate (non posso essere più preciso perché quella mail l’ho persa per un black
out del mio computer) chiesi ai miei dotti corrispondenti se conoscevano
quell’ex libris che a me faceva
pensare al prof. Vasco Ronchi,
toscano e conoscitore come pochi della storia della scienza. La figlia di Ronchi cortesemente mi disse che il
padre non aveva mai avuto ville in Maremma e così, essendo questo ex libris rimasto orfano, potrei “adottarlo” io, dato che anch’io penso, e
ho sperimentato (a volte con qualche
indigestione…), che i libri sono proprio come le ciliegie, una citazione
tirando assolutamente l’altra.
Anche il Chiarissimo Professor
Caro Direttore,
la ringrazio del preziosissimo plico che ho
ricevuto con tempestività encomiabile (sabato).
Ho letto con vero interesse i suoi scritti su Viganò, la biblioteca, le collezioni,
ecc. che ignoravo del tutto. Riempie il cuore sapere che si possono incontrare,
in mezzo ad una masnada di mestieranti, anche dei veri apostoli della scienza.
Ricambio con due miei modesti opuscoli, sperando
che quello su Hipp
possa interessarla in quanto esperto o cultore di orologi.
Mi consenta infine un cenno personale che le
chiarirà e confermerà la preziosità del suo invio. Giovedì mattina ero andato
all’Archivio Capitolino di Roma a consultare la biografia di Beccaria (scienziato più grande di Volta!) scritta dall’Eandi. Mi resi immediatamente conto dell’importanza di questo
scritto, ma per averne la fotoriproduzione (essendo
escluse tassativamente fotocopie e fotografie personali) avrei dovuto
sborsare 100 euro e aspettare
settembre! La sera, come lei già sa, trovai in rete l’insperata notizia della
esistenza di un CD rom non solo con
l’Eandi ma con buona parte della
produzione di Beccaria e due giorni
dopo avevo in mano il tutto. Ora non mi resta che studiarlo attentamente...
Un’ultima cosa, che sono certo lei potrà fare per
me: conosce l’ex libris che incollo
in calce o può fare una ricerca per conoscerne il misterioso proprietario (sicuramente un qualche Ronchi o un Viganò
toscano…)? Io l’ho trovato in un delizioso scritto di Giovanni Polvani:
“Sfogliando vecchi libri di fisica…”
Ancora grazie e cordiali
saluti.
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