DA
37 – Vittoria o Benedizione? (21.6.2013)
Poiché credo che la questione
della mano del Bambino Gesù nel quadro miracoloso della Consolazione (ritaglio a sinistra) – che io ho volutamente lasciato aperta in
attesa di poter approfondire lo studio della relazione Nugnez e della natura
della malattia del piccolo infermo termitano – abbia portato a
fraintendimenti e a conseguenti gravissime ripercussioni nel giudizio
complessivo sul mio lavoro “topografico”,
sono costretto, prima di licenziare il mio 40° Atomo (AG 40 – Daidone News 2 – Il Santuario di Termini
Imerese), a tornare telegraficamente sull’argomento.
L’unico commento alla scheda DA 35 – Il segno della rosa è stato quello postato
il 14 u. s. da Enzo Giunta: “a mio parere la mano del Bambino del quadro attuale è benedicente…”
e non escludo, considerato il gelido silenzio dei termitani (anche) su tale questione (delicatissima e sicuramente molto sentita),
che un semplice “parere”, considerata
l’autorevolezza o l’autorità del commentatore, possa essere stato interpretato –
erroneissimamente, proprio come e forse
più che nel caso del prof. Belvedere (vedi
AG
39) – come una (ennesima)
stroncatura del mio lavoro.
Da ciò che scrivono psicologi e
fisiologi eccelsi (in particolare Gabriele Buccola e Nicola
Vaschide) la mano è atteggiata alla
benedizione sacerdotale quando ha indice e medio in estensione, mignolo ed
anulare in flessione, pollice in leggera adduzione e, soprattutto, il palmo
rivolto verso i fedeli (vedi esempio a
destra).
Il mio “parere”, che dovrebbe valere almeno quanto quello dell’amico Enzo, è che la mano in questione non
solo non è benedicente, ma esprime, direi addirittura “fisiologicamente” (molto più delle varie immagini, più o meo
apocrife, presentate nella DA 35), la sua miracolosa Vittoria sulla
malattia (si noti anche la contentezza
del Figlio e l’amorevolezza della Madre).