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18 – Telegrafia …a mercurio (27.3.2013)
Pubblico, a distanza di 10 anni e a beneficio dei …posteri, un
cenno su alcune delle mie ultime ricerche sperimentali di telelinguistica (vedi Morse News,
passim e, in particolare, LU
30 – L’articolatore Morse e AG 15 – La mano
equivalente).
Il disegno di sinistra è una
ripresa di quello che correda MO
39 – La mano pendula,
articolo importantissimo del 12.6.2004,
la cui lettura è imprescindibile per la comprensione del prosieguo. Le
modifiche principali sono due: il serraggio del tasto Morse, che quindi si
riduce a un “tasto immaginario” (un semplice appoggio delle dita come
potrebbe essere un fermacarte o un calamaio qualsiasi); e un piccolo
interruttore a goccia di mercurio legato con un cinturino al polso del
telegrafista e opportunamente orientabile. La foto di destra è una consolle
programmabile autocostruita, a cui possono essere collegati uno o due sounder.
Questo “tasto a mercurio” l’ho sperimentato il giorno 14.5.2003 col capostazione Domenico
Brasacchio (vedi MO 122 – Tasti
rumorosi) con risultati non dirò soddisfacenti, ma promettenti.
Non c’è dubbio infatti che il segreto della manipolazione Morse non risiede
nelle dita, ma principalmente nello “snodo”
del polso che può arrivare a 4-5 cm,
valore sufficiente a conferire forza viva alla piccola massa di mercurio e a
farla muovere con la cadenza del Morse.
All’amico Brasacchio, che ringrazio per la disponibilità e la pazienza, feci
indossare un guanto su cui potevo spostare, per tentativi (anche di 180°), il microinterruttore a mercurio fino a trovare la
posizione più favorevole. Egli provò a manipolare in vari modi e su vari
appoggi (anche su niente, gesticolando o
articolando la mano per aria): in generale venivano riprodotte più
fedelmente e stabilmente le linee Morse, non i punti.
N. B. – Con questa scheda chiudo il
primo fascicolo delle Daidone News (vedi AG 39). Buona Pasqua.