79 – A un dirigente della FUB

 

Gentile ingegner D’Aloisi,

il 7 dicembre scorso, esattamente due mesi dopo il mio appello al Presidente Guerri (vedi la precedente Bitnick News), lei mi ha indirizzato una cortese e lunga email con le sue valutazioni sul sistema di televisione interattiva (Bitnick) da me inventato. Attenendomi ai suoi desiderata non la pubblico, ma ciò non mi esime – considerata la sua indisponibilità a ricevermi – dal divulgare, almeno, le mie controdeduzioni in merito.

Non ho motivo di dubitare quanto lei mi scrive e cioè di aver letto attentamente la documentazione (AG 5, AG 6 e AG 7), e di questo la ringrazio. Però, non avendo visto il video dimostrativo e neanche, probabilmente, la sezione Count-down del mio sito, ma soprattutto non avendo voluto preventivamente ascoltarmi, come le suggerivo, per selezionarle i testi chiave e i passaggi necessari e sufficienti, cioè non ridondanti, nella marea dei miei scritti, lei, esattamente come tutti i suoi predecessori, si è fatta un’idea completamente distorta del mio trovato.

Lei valuta il sistema Bitnick complesso, costoso (75 €), vincolante (come format), adatto (anche) per i sondaggi e soprattutto obsoleto rispetto all’attuale e “reale” televisione interattiva. Al contrario, la mia invenzione, derivando da semplificazioni di ripetuti sistemi precedentemente da me ideati, è il non plus ultra della semplicità; ha un costo irrisorio o addirittura nullo (se sponsorizzata, mettiamo, dai detersivi per lavatrici!); è coinvolgente (proprio nel format); non è affatto idonea per i sondaggi (questo equivoco ricorrente sembra perseguitare il povero Bitnick!); non è una TV interattiva obsoleta, ma di tipo nuovo e diverso (la televisione interattiva reale in pratica è soltanto una TV a illimitato numero di canali, mentre la televisione interattiva equivalente permette quella interazione che, per gli utenti telespettatori, conta veramente, e cioè l’interazione psicologica).

La Fondazione Bordoni è istituzionalmente “interessata a cercare soluzioni avanzate rispetto alla tecnologia corrente”, ne segue che l’unico motivo, non pregiudiziale, per cui “non è interessata” al mio sistema, come lei, ingegner D’Aloisi, responsabilmente asserisce, è che il Bitnick continua a rimanere incompreso, anzi lo diviene sempre più con l’accumularsi delle carte. Ma l’interesse nasce solo se si capisce, ecco perchè il circolo incomprensione-disinteresse si perpetua all’infinito!

A prescindere poi dall’interesse specifico da parte della FUB, dall’incarico più o meno formale da lei avuto di valutare il mio sistema e dal valore più o meno legale della citata sua email, lo scrivente chiedeva e chiede una attestazione di validità tecnica o praticabilità del sistema, preliminare alle valutazioni da parte di sociologi, psicologi, ecc. (ad esempio Losito, Cimino, Morcellini, ecc.).

Ignorare e rimuovere il Bitnick non è un danno – materiale e di immagine – solo per il sottoscritto, è soprattutto buttare a mare una potenziale risorsa del nostro paese e, nella fattispecie, un venir meno ai compiti istituzionali della Fondazione Bordoni, mancanza di cui riterrò responsabile lei o il Presidente Guerri (nel caso non le abbia dato incarico formale di valutazione del mio sistema).

          Resto a disposizione per ogni chiarimento e la ossequio. Andrea Gaeta

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