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7 – Il ferro di Gottinga (2.5.2007)
Nella News precedente
Magrini accenna al telegrafo magneto-elettrico (non
elettro-magnetico, come il suo) di Gauss. Ritengo allora necessario
dedicare qualche riga a tale apparato.
Se Pavia era il faro
che calamitava i dotti che volevano istruirsi sull’elettricità voltiana,
Gottinga, graziosa cittadina del regno di Hannover, era il centro deputato
degli studi magneto-elettrici, e questo polo, in particolare, era costituito
dall’osservatorio magnetico – un locale tutto in legno – annesso
all’osservatorio astronomico del celebre Gauss. Qui, con magnetometri
precisissimi, fu scoperto che l’acciaio di Gottinga, come e forse più del
celebre ferro “dolce” svedese, presentava una vigoria o “virtù”
magnetica veramente straordinaria. Ad esempio, una sbarra si magnetizzava
semplicemente ponendola in posizione verticale!
Il famoso telegrafo
che collegava l’osservatorio di Gauss col gabinetto di fisica di Weber,
mediante una linea aerea (posta sui tetti degli edifici) di
Magrini, tirando ovviamente
l’acqua al proprio mulino – cioè al suo telegrafo a correnti voltiane e
non faradiche – non mancò di evidenziare l’impossibilità di spingere o fermare
l’ago di questo telegrafo ad una qualsiasi posizione convenuta, perché è
difficile “dominare” le incostanti deviazioni che dipendono dalla
velocità con cui si muove l’inductor.
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