MA 6 – La priorità di Magrini (26.4.2007)

 

Sulla Gazzetta di Venezia, oltre a quello del 1837 (vedi News precedente), uscirono altri tre articoli sul “Telegrafo elettro-magnetico praticabile a grandi distanze, immaginato ed eseguito da Luigi Magrini dottore in Matematica, professore supplente alla cattedra di Fisica e di Matematica applicata nell’Imperiale e Regio Liceo di Santa Catterina in Venezia e socio di varie accademie – Con Tavole – Venezia, dalla tipografia di Alvisopoli, MDCCCXXXVIII: il primo, il più importante, in data 3 gennaio 1838 (vedi testata), piuttosto lungo e tecnico, a firma di Giovanni Minotto (l’inventore della apprezzatissima pila Minotto); il secondo, breve, il 6 febbraio 1838, a firma di Magrini, che rivendicava la sua priorità; il terzo, il 21 febbraio 1838, una recensione, dal “Vaglio”, del libro di cui sopra.

Ecco ora, testualmente, l’Appendice sulla priorità dell’invenzione del telegrafo elettromagnetico inserita alla fine del libro di Magrini:

Era sotto i torchi il presente lavoro, quando le gazzette cominciarono ad annunziare che i fisici Wheastone e Steinheil avevano posto in esecuzione un Telegrafo elettro-magnetico.

Fin dal mese di giugno 1837, noi eravamo occupati di recare a realtà la idea di un Telegrafo elettro-magnetico, nel mentre appunto il prof. Steinheil era intento allora ad effettuare un Telegrafo magneto-elettrico col mezzo dell’inductor de Faraday secondo il disegno ideato dal sig. Gauss. (1)

Fu nostro avviso che tornerebbero infruttuosi i tentativi del professore di Monaco, perciocché molti ed inevitabili inconvenienti doveva presentare il sistema faradiano nella sua applicazione alla telegrafia. Questi inconvenienti noi li abbiamo indicati alle pagine 28, 29 e 30.

Intanto gli sperimenti eseguiti alla fine di luglio tra la Sala di Fisica e le stanze della Direzione di questo regio Liceo in un circuito di 1200 metri ci davano certezza di aver noi colto nel segno.

Persone autorevoli per sapere e dignità, e insigni stranieri di varie nazioni furono testimonii del felice riuscimento delle nostre sperienze: e nell’appendice della Gazzetta privilegiata di Venezia N. 189. 25 agosto 1837, ne venne pur anco inserita la notizia.

Intesi successivamente a perfezionare il nostro congegno, nella seduta 18 dicembre p° p° abbiamo reso consapevoli de’ nostri studii il Veneto Ateneo, ponendogli sott’occhio in tutte le sue parti il medesimo apparecchio.

Comparve dippoi nella stessa gazzetta 3 gennaio 1838, un secondo articolo di un Tecnologo distinto (2), che rende conto diffusamente delle particolarità del nostro telegrafo.

Fatti così solenni bastano ad assicurarci la priorità dell’invenzione in confronto del sig. Wheastone, il quale (per quanto pare da un primo cenno fatto all’Accademia delle scienze di Parigi nella Sessione 8 gennaio or ora decorso) sarebbesi dato a costruire sullo stesso principio una linea telegrafica tra Londra e Liverpool sotto le rotaie della strada di ferro: e molto più ancora in confronto del prof. Steinheil che rinunziando al primo disegno ha finito per abbracciare il nostro sistema.

Ci è di conforto intanto il rilevare che le prove eseguite dal prof. Steinheil il giorno 27 gennaio p° p° alla presenza del suo Monarca, e gli esperimenti in grande del celebre inglese assicurino il pieno successo del nostro ritrovamento.

 

(1)     – Nuova Gazzetta di Wirzburgo. Luglio 1837.

(2)     – Il nobile sig. Giovanni Minotto.

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