MA
15 – La bussola meccanica (13.5.2007)
Nel corso di alcune mie ricerche (un cenno in ME 13
e ME 34)
su Franz Reuleaux, il padre della cinematica moderna,
mi ha molto incuriosito la “bussola meccanica” descritta in A.
Di Benedetto e E. Pennestrì,
Introduzione alla cinematica dei meccanismi, Milano 1993. Certo di
suscitare una analoga sorpresa in qualcuno dei miei
lettori, la riporto succintamente a mia volta, ringraziando per la cortese
autorizzazione.
Si tratta del Tchi nan Kin ossia
un carro che pur muovendosi in qualsiasi direzione ha un asse,
visualizzato per esempio dall’indicazione di una statua (vedi disegno a sinistra), che conserva o “ricorda” sempre la stessa orientazione, ad esempio il sud. Così i
nostri antenati, arabi o cinesi, virtualmente potevano attraversare un deserto sicuri di non perdersi!
Il sistema funziona grazie ad un rotismo
differenziale, non molto diverso da quello delle nostre automobili,
relativamente semplice e chiaramente spiegato nel testo citato. L’unica
condizione per il corretto funzionamento è che le ruote del carro rotolino
senza strisciare (disegno a destra).
Questa sofisticata macchina è paragonabile agli odometri di Vitruvio, ai calendari astronomici, ai modellini del sistema
planetario, agli orologi arabi, alle macchine calcolatrici di Pascal, ecc.
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