ME 34 – Il “capello” di Hirn (1.3.2007)
Un altro tassello per comprendere la mia analogia
elettromeccanica (vedi ME 31)
potrebbe darlo la conoscenza della telodinamica
di Hirn. Purtroppo questo capitolo fondamentalissimo della storia della scienza è del tutto
ignorato o “rimosso”, e io, pur
avendo fatto tesoro della bibliografia raccolta (Reuleaux, Moigno, Cappa, Ferraris, ecc.), posso dedicargli solo
questa “spigolatura”.
La trasmissione della forza a distanza che si fa
mediante alberi con ingranaggi, cinghie e pulegge è limitata a poche decine di
metri a causa del basso rendimento. A metà ottocento Ferdinando Hirn, fratello del relativamente più famoso G. A. Hirn, ebbe l’idea geniale di
trasportare a distanza grande potenza
meccanica con piccola forza,
semplicemente aumentando la velocità
della trasmissione, giostrando cioè sui parametri della formula potenza =
forza x velocità.
Questa sua “telodinamica”
ebbe moltissime applicazioni industriali e fu anche presentata alla Esposizione Universale di Parigi del 1867.
Come si vede dall’incisione coeva il padiglione della tecnica, al Trocadero, era
attraversato da una fune di Hirn
lunga
La pubblicità dell’epoca, per sottolineare la
differenza con la normale trasmissione per cinghia e per decantarne le
strabilianti potenzialità, ricorreva a paragoni arditissimi:
la forza di centinaia di cavalli trasmessa coll’aiuto
di corpi senza massa sensibile, come un capello o una tela di ragno.
La tavola allegata in calce darà qualche idea,
spero, dell’analogia “in fieri” con
la trasmissione elettrica (trasporto ad
altissima tensione, doppia conversione di energia coi trasformatori, ecc.),
linee e pali, uso della guttaperca, ecc.