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– Puntualizzazioni
Caro Andrea,
il tuo insistere (permetti se ti do del tu?) sul Prof. De Mauro diventa "pesante".
Non si può condannare una persona perché non ci ascolta sulle nostre proposte e
valutazioni teoriche. De Mauro,
quando era giovane, ha fatto un percorso di studioso. È giunto a pubblicare
testi importanti per la Cultura italiana. È apprezzato a livello europeo e,
forse, mondiale.
tuo Renato Pigliacampo
Caro Gaeta,
[…] Se Lucidi
e il suo iposema, se Gaeta e la sua
telelinguistica sono rimasti e rimangono ignorati, tutta la responsabilità è di
Andrea Gaeta. […]
Nessuno ha il diritto di
imporre ad un altro di che cosa e quando si deve occupare. […] Continui a farsi
male da solo, se è questo che le piace. […]
Estrapolo da queste email che gli amici Pigliacampo e Gambarara hanno
avuto la cortesia di indirizzarmi – e autorizzarmi a pubblicare – solo le
seguenti proposizioni:
1) De Mauro è uno studioso di livello internazionale;
2) Lucidi e il suo iposema sono rimasti ignorati;
3) Gaeta vuole imporre a De Mauro un percorso di ricerca;
4)
Gaeta condanna De Mauro perché non
lo ascolta.
I punti 1) e 2) sono pacificamente fuori discussione:
il prestigio di De Mauro,
meritatissimo, non foss’altro perché ha saputo mettere a frutto gli
insegnamenti del suo maestro (vedi Lucidi News 67), non ha
bisogno di essere sottolineato dallo scrivente, e la dottrina (per non parlare della scoperta) di
Lucidi è di fatto ignorata (a prescindere dalle responsabilità), checché ne pensino,
per esempio, i proff. Bertinetto o Canepari (vedi Morse
News 32).
I punti 3) e 4) sono invece falsi: con quale arbitrio
chi scrive potrebbe contestare i comportamenti o le “scelte editoriali” di chicchessia, tanto meno di chi potrebbe
essergli, e parzialmente gli è stato, maestro? Gaeta, senza assolutissimamente permettersi di bollare nessuno,
ritiene però che buona parte delle gravissime obiettive negligenze su Lucidi sono del De Mauro (per quantificare diciamo un 30%, mentre al Pagliaro
andrebbe un 50% e al Belardi un 20%).