1 – Statistica sul “turno”

 

Chiarissimo De Mauro,

nel nostro ultimo incontro (24.11.2004) Lei ha accennato, se ho ben capito, che un criterio per discriminare e/o esplicitare l’attribuzione specificativa o temporale della locuzione “di notte” nell’esperimento lucidiano del “turno” (vedi Telegrafia e Lingua, p. 25) potrebbe essere la commutabilità con la locuzione “la notte”.

Il problema è, come minimo, duplice: stabilire la eventuale corrispondenza univoca con le forme verbali “fai” e “hai”; stabilire quale complemento (di tempo, specificazione o altro) il parlante attribuisce più o meno coscientemente alla locuzione “di notte”, e questo sarebbe facilitato ricorrendo alla commutazione di cui sopra.

Sembrerebbero minuzie aleatorie e senza valore scientifico, però credo che se si potesse condurre una rigorosa indagine statistico-linguistica su un adeguato numero di parlanti se ne potrebbe ricavare qualche conferma, magari indiretta, della scoperta di Lucidi.

 

Intervento di Gaeta (12.1.05):

De Mauro declina, senza mezzi termini, il mio invito perché non può “sottrarre tempo ai suoi doveri”.

  

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