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20 – Imera Terme (15.4.2013)
Tra due giorni, il 17 aprile, al Museo Civico di Termini
Imerese, introdotti dal Dott. Salvatore
Burrafato, Sindaco della Città, e dalla Dott.ssa Francesca Spatafora, Direttrice del Parco
Archeologico di Himera, i Chiar.mi
Prof.ri Oscar
Belvedere e Aurelio Burgio
terranno due dotte conferenze nel 50°
anniversario dell’inizio degli scavi imeresi (vedi locandina in calce).
Anche se invitato non potrò
partecipare, risiedendo a Roma, ma voglio approfittare di questa fortunata
occasione per riportare all’attenzione di questo illustre consesso i voti miei,
e di tutti i termitani innamorati delle loro radici, di promuovere adeguate
campagne di scavi non solo ad Imera, ma alle sue terme, cioè a Termini,
l’antico “sobborgo” di Imera che nei
secoli ha avuto infinite denominazioni (vedi
in calce l’esaustivo elenco premesso dal Dott. Enzo Giunta al suo libro sui
Termitani illustri). Anzi, a questo proposito, voglio rilanciare anche
l’idea che circolava a Termini, 50 anni
fa quando vi abitavo, e cioè, nella prospettiva di un rilancio
turistico-balneare della Città, di un ulteriore cambio di denominazione in “Imera Terme”, seguendo le orme, per
esempio, di “Sant’Eufemia Lamezia” o
di “Bagni di Tivoli” che oggi si
chiamano, rispettivamente, “Lamezia Terme”
e “Tivoli Terme”.
L’olio su tela qui presentato, cm 90 x 60, magistrale opera dell’amico Marcello Toma (vedi www.artetoma.it
e RE
45), raffigura, come forse meglio non si potrebbe, la topografia
delle antiche terme di Himera, prima che fossero
sepolte dalla “marea” (in senso proprio!) di fango vomitato,
presumibilmente nel medioevo, da una esplosione sottomarina, come ampiamente e
ripetutamente sostenuto nei miei scritti, da “La
città sbancata” del 2009
fino a “Daidone
News 1” del 2013.