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– Metafisica e metalingua
fisica |
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metafisica |
lingua |
metalingua |
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positivo |
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materia |
spirito |
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“La psicologia
contemporanea ha rotto il cerchio delle tradizioni metafisiche e procede con
alacrità nella via regia dell
Il positivismo, approccio “fisico” verso la scienza, si
prefiggeva, com’è noto, di iniettare il virus antireligioso nell’animo dei
giovani e di relegare in soffitta ogni filosofia. Ma il metafisico, basta
rifletterci, estromesso dalla porta ha sempre continuato, e sempre continuerà,
a rientrare dalla finestra.
Per limitarmi ad un caso che mi tocca da vicino accennerò al
“linguaggio” di uno dei più famosi linguisti italiani, il De Mauro. Riascoltando, recentemente, la lunga intervista che venti
anni fa mi concesse (vedi un sunto in AG 4), l’ho trovata ancora più “infarcita” di “metalinguaggi”, per me, fisico, assolutamente oscuri.
E questo non a caso, perchè il De Mauro, se non erro, è titolare di una
cattedra di “filosofia del linguaggio”.
Ora, è un fatto che fisica e metafisica, lingua e
metalingua, Gaeta e De Mauro - tanto per esemplificare -,
non solo coesistono, ma devono farlo, perché la dicotomia o l’antinomia di cui
sopra è alla base dell’ordine naturale delle cose. Il problema vero è come risolvere il predetto apparente conflitto epistemologico.
Tra le infinite sofisticherie filosofiche e i tanti odierni
metafisici travestiti da sperimentatori non bisogna né confondere la chimica
con l’alchimia, né rifugiarsi tra le nebbie dell’astrazione, ma seguire
l’insegnamento degli sperimentatori veri, ad esempio del Canestrelli che, nello
spiegarmi certi problemi della locomozione legati semplicemente
all’abbassamento del centro di gravità, concludeva: non c’è niente di metafisico!
Intervento di Moro
(27.04.05):
Mi basterebbe non fosse confusa la chimica con l