Dr. Andrea Gaeta via G. Mantellini 10 - 00179 Roma - Tel. 06.
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Gli Atomi - Collana di studi grafici, fonetici ed elettrici –
http://www.bitnick.it
Roma 3.6.2002
Chiarissimo Professor
Cimino,
la Sua cortese lettera,
che sembra dire “non posso avallare la
funzionalità tecnico-economica del Bitnick e, a fortiori, neanche quella psicosociologica”, mi induce a due ordini di
riflessioni, sui pregiudizi e sugli errori.
PRE-GIUDIZI
Ho già avuto occasione di accennarLe che, da
almeno due anni, dall’uscita del pamphlet “Il Bitnick
incompreso”, delle maldicenze becere hanno osteggiato l’invenzione
e infamato di eccentricità e ridicolo chi scrive. Teoricamente gli psicologi
dovrebbero – per mestiere, diceva Gemelli – essere immuni dai virus
pregiudiziali e di ciò me ne ha dato ampia prova un Suo esimio collega, il
prof. Federico Di Trocchio che, scientificamente curioso e incurante
delle voci, mi onorò della sua attenzione e volle spiegato in dettaglio il
Bitnick, lo scorso novembre. Non solo il Di Trocchio capì benissimo e subito
il funzionamento, l’importanza e la portata del “Sistema
Gaeta”, ma, da buon paladino di “geni incompresi”, si dichiarò
pronto a scriverne ampiamente, per divulgare il Bitnick e richiamare
l’attenzione del grande pubblico e, in particolare, delle distratte – dirò
meglio: prevenute – dirigenze RAI.
Il fatto che finora il pur vaccinato Di Trocchio
non abbia trovato il tempo di concretizzare la sua lodevole intenzione può
addebitarsi, presumo, alla virulenza e ai colpi di coda del morbo, o forse ad
una nuova sindrome da “post-giudizio”.
E a questo punto, e per completezza, mi corre
l’obbligo di registrare, sia pure con riluttanza ed amarezza, che anche
all’illustre prof. De Mauro, che pure in tempi non sospetti ebbe a considerare
alcuni miei piccoli contributi in ambito linguistico, sono mancati gli
anticorpi per resistere alla nefasta influenza dei pregiudizi sulla mia persona
e sul Bitnick.
ERRORI
Il solo fatto di avermi stimato degno di
risposta, caro prof. Cimino, La conferma ai miei occhi quell’ottimo psicologo
di cui ha meritata fama, epperò la più grande apertura mentale, la più indubbia
buona volontà e la più amichevole benevolenza, se possono far tabula rasa dei
preconcetti, nulla possono contro gli insidiosi e onnipresenti errori che,
inevitabilmente, si annidano nei recessi dell’umana psiche, minando alla radice
tutte le relazioni interpersonali.
Che il Bitnick in questi otto anni sia stato
“incompreso” e pittorescamente interpretato (satellite spaziale, giocattolo,
gadget conta-fagioli, telecomando, televideo, televoto, una cosa finta, una
cosa fasulla, una provocazione, ecc.) è un dato di fatto documentato nelle
pagine di questo sito. L’ultimo errore – in buonafede, ripeto – è il Suo: il
Bitnick infatti non è un telefonino più economico e più
duttile, ma è una cosa inedita, un nuovo strumento di comunicazione (di
massa, si badi) e che non
funziona autonomamente ma in sinergia con la televisione (generalista, si badi).
Lei accenna a
programmi televisivi che invitano il pubblico da casa a scelte multiple sulle tastiere
di qualche telefono. Ma questi televoti, telesondaggi o telepronostici
consentono un’interattività anonima, non gratificante, perché meccanica, “al
buio” e non “in tempo reale”. Tento di spiegarmi meglio: è noto che il computer
disorienta perché viaggia a velocità enormemente maggiore di quella dei nostri
poveri neuroni e che tra tastiere e monitor si perdono i rapporti di causa ed
effetto e, soprattutto, del prima e del poi. Il Bitnick, invece, è rassicurante
perché funziona “in diretta” col e “nel” programma televisivo, ci sincronizza
coi suoi tempi “umani”, assimilandoci, magicamente, e in tutto e per tutto, ai
concorrenti in studio, anch’essi muniti di un Bitnick identico al nostro.
Valendomi della competenza storico psicologica del mio interlocutore dirò che
col Bitnick si percepisce il “senso del tempo” di Gabriele Buccola e Karl Vierordt.
La Televisione Interattiva Equivalente
funziona con 1% di tecnico e 99% di psicologico e quindi gli interlocutori
adatti non sono gli ingegneri, ma su questo, e concludo, mi permetto di
rinviarLa al documento n. 17 di Bitnick News.
Grazie e rispettosi
ossequi.
Andrea Gaeta