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26 – Il monumento di Beccaria (29.1.2008)
Nel preparare questa scheda sulla statua a Beccaria (a sinistra) eretta a Mondovì
(nel 1849?), col plauso del Congresso degli scienziati italiani del 1840,
ho incontrato molte incongruenze.
Le mie scarse fonti sono [Abelli 1846], [Gaudino
1933], [Vallauri 1861] e la foto
satellitare (a destra) di Mondovì alta, che mi ha cortesemente
fornito il professor Uberti, con
alcune utili indicazioni “logistiche”
come quella, approssimativa, della direzione della Garzegna.
Questo monumento ha una storia travagliatissima,
ricostruire la quale sarebbe non tanto un “atto
dovuto” alla memoria di Beccaria
o un esercizio accademico, per qualche tesi o simili, ma soprattutto, si badi,
un mezzo per analizzare al microscopio, anzi al “cronoscopio” (si rilegga l’Appello a De Mauro del 30.5.2004), evoluzioni
e involuzioni della scienza elettrica.
Cosa ha voluto indicare lo scultore Angelo Bruneri nel gesto della mano
sinistra? Cosa tiene Beccaria nella
destra? È forse atteggiato a contemplare gli astri (la prospettiva non aiuta)? Perché la sua patria gli ha eretto il
monumento con 70 anni di ritardo?
Perché per almeno un lustro si è questionato su dove collocarlo? Perché poi fu
spostato dal Belvedere, da dove Beccaria “guardando la sua villa di Garzegna sembra dire: A buona misura, il secolo presente ha sopperito al
difetto della passata età” (Vallauri,
cit.)?
Nel dottissimo articolo del Billò, a cui accenneremo in una prossima News,
ci sono già molte risposte, ma le principali sono certo che mancano.
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