Questo
Atomo AG 8 inaugura, più che degnamente, la
versione on line della mia collana.
La
mia ostinazione, e diciamo pure il fallimento, nel cercare una verifica strumentale
alle scoperte di Lucidi, ma anche i non pochi ostacoli contingenti accennati
nella lettera a Ferrero del 1988, mi
frenano da qualsiasi commento sui contenuti e sul merito di questo inedito (che
per la verità inedito non è, visto che Renzo Titone, nel 1992, volle ospitarlo
nella sua rivista).
Certamente
inedito è comunque il brano iniziale, di circa 3 minuti, e che ho
escluso dalla trascrizione perché difficile sia da decifrare che, soprattutto,
da capire. Chiederei anzi agli eventuali internauti che avessero vaghezza di
ascoltare la dettatura originale di Mario Lucidi di mandarmene loro la
trascrizione e questo allo scopo di permettermi rilievi statistici sulle loro
interpretazioni, in particolare della parola da mettere al posto dei puntini di
sospensione:
Il
presumere che le sollecitazioni … di cui ci fa
partecipi la lettura
All’epoca,
verso il 1985, niente è stato per me così proficuo come l’estenuante lavoro di
trascrizione coinvolgente significati, significanti, percezioni, fonemi, ecc.
Ad ogni riascolto venivano fuori dettagli nuovi, piccoli (o grandi) fraintesi,
cose più o meno insospettabili e addirittura imprevedibili.
Forse
il fenomeno - se di fenomeno si tratta - dipende dall’insopprimibilità del
fattore tempo
nella lettura “acustica”, all’imperio del quale la lettura “visiva” si sottrae.