Roma 12.9.88
RACCOMANDATA
Caro dott. Ferrero,
Lei
chiedeva roba sostanziosa? Eccola accontentata! Ho deciso infatti di pubblicare,
dopo 5 anni di sofferto lavoro ermeneutico (nonché di sudata trascrizione da
nastro magnetico) e 30 anni di negligente abbandono, il fondamentale saggio di
Lucidi (15 cartelle dattiloscritte) che allego. Potrei darlo a qualche
accademico[1],
ma questi lo pubblicherebbe a titolo - appunto - "accademico", mentre
io desidero che queste pagine siano lette dal maggior numero di persone
qualificate e interessate, come presumo lo siano Lei e i soci del GFS, in
modo che vengano una buona volta rimosse quelle "circostanze esterne"
che - come dice Belardi a pag. XIII dei "Saggi linguistici" di Mario
Lucidi, Napoli 1966 - impedirono che l'opera di Lucidi avesse "quella
risonanza cui per il suo valore poteva aspirare".
Questo
saggio nelle intenzioni dell'autore doveva molto probabilmente essere
propedeutico a quello sulla tensività, pubblicato postumo in
"Ricerche linguistiche", 5 (1962) e poi ristampato nella
raccolta citata. Entrambi erano invece destinati a costituire, insieme a tanto
altro materiale già pronto e andato stranamente disperso, quell'opera
principale di Lucidi che molti aspettavano e che però non vide mai la luce. Il
testo è in più punti monco o guasto, ma ciò, anche se è un ostacolo (non il
maggiore, comunque) alla retta comprensione, non infirma in alcun modo la sua enorme
importanza teorica (e pratica!) e, soprattutto, non può essere preso a
pretesto per ulteriori oblii.
Ho pensato anche di accludere alcune mie lettere sull'argomento, in modo che Lei possa farsi un'idea del quasi romanzesco, e tuttavia verissimo, "caso Lucidi". In esse, tra l'altro, accenno a fatti delicati, per cui, anche (e soprattutto) in questo caso, la discrezione è d'obbligo.
Ed
ora, caro dott. Ferrero, passiamo dal "sacro" al profano! Le allego
due lettere (alla Philips e alla RAI) relative alla mia invenzione, in
particolare alla "radio interattiva", che ne
dovrebbe forse costituire l'applicazione più vasta e utile. Anche di questa
avrei ovviamente piacere che si cominciasse a parlare, specie per indurre
qualche imprenditore a prestarvi attenzione, tuttavia non posso farla divulgare
a mezzo stampa (almeno fino al maggio 89) per non compromettere la
"novità" del trovato.
Per
quel che concerne l'articolo sui due livelli del linguaggio che
Le avevo preannunciato nella mia ultima del 5.7.88, Le dirò che incontro delle
difficoltà a scriverlo perché temo di non essere capito o di passare per
ingenuo sol perché tratto argomenti apparentemente banali (la lettura, la
scrittura, la trascrizione, la memorizzazione, ecc.). Preferisco quindi vedere
come il dott. Ferrero e il GFS recepiranno il saggio/messaggio di Lucidi prima
di por mano al mio scritto che, palesemente, sarà ispirato (come già lo stesso
mio brevetto) dalle teorie del Maestro e ad esse dovrà far riferimento.
La
pregherei di darmi conferma (anche telefonica) del ricevimento della presente
e, indi, di concordare con me le modalità della pubblicazione, soprattutto in
ordine alla opportunità di una presentazione (mia o Sua).
Cordialmente.
Andrea Gaeta
[1] Mi pare di ricordare un
blando interessamento da parte di Tullio De Mauro, Federico Albano Leone,
Daniele Gambarara e forse qualcun altro.