Guida rapida al Telegrafino
L’approccio al
Telegrafino può essere fatto per vie diverse: per confronto con la TV-computer,
passando subito in tal caso alla relativa sezione; per confronto col telecomando
interattivo di Mike Bongiorno durato meno di un anno (1993) e per il quale rimando a L’altro Quizzy; per confronto con i
giochi telefonici in TV, nei quali solo una persona alla volta riesce a
prendere la linea, mentre invece col Telegrafino un numero illimitato di
persone può almeno entrare nel programma “telegrafando”;
oppure prescindendo dai paragoni e leggendo, per prima cosa, il
titolo e il riassunto dell’invenzione e quanto segue.
Il Telegrafino è una
via di mezzo tra un telefonino e un telecomando (vedi
foto) con cui si possono fare due cose: giocare interattivamente in
tempo reale durante un normalissimo varietà televisivo denominabile, mettiamo, Il Telegrafino, Tutti in diretta o Telegrafiamo
che...?; e partecipare, in differita, mediante l’invio di cartoline
postali, ad un concorso milionario, basato, si badi, non tanto su fortuna o
riflessi, ma soprattutto sulla bravura (sistema di raccolta punti elettronici).
Nel corso del gioco
vengono poste delle domande, più o meno spettacolarizzate, sia ai concorrenti
in video, per esempio personaggi noti, sia al pubblico dello studio televisivo
e sia infine ai lontani telegiocatori, tutti muniti di un telegrafino ed
esattamente con le stesse opportunità di partecipazione al gioco e al concorso.
Con questo
apparecchietto si teletelegrafa la
propria scelta, tra le 4 proposte, al “cervellone” dello studio televisivo il
quale, classificate tutte le telegrafate ricevute,
predispone il collegamento teletelegrafico inverso, tra un simbolico e,
aggiungerei, nostalgico tasto Morse manipolato (apparentemente in diretta, ma
in realtà in playback) dal conduttore
del gioco e i telegrafini di tutti i solutori.
Il Telegrafino non è
tanto un sistema di televisione interattiva apparente o illusoria ma equivalente, perché il pubblico -
insisto molto su questo - non sarebbe in grado di discriminarla da una
ipotetica rete teletelegrafica realmente impiantata.
Malgrado la perfetta
funzionalità - tecnica, spettacolare, economica, ecc. - del sistema - che non è
stata né apprezzata, né ancor meno compresa da nessuno - il principio di
funzionamento del trovato è a dir poco elementare: una comparazione tra due
intervalli temporali, il primo dipendente dalla risposta del giocatore, il
secondo codificato e del tutto mimetizzato nel programma televisivo.
Fino a poco tempo fa
addebitavo l’insuccesso del Telegrafino a quanto accenno in una lettera al Presidente della Rai. Oggi
mi lusingo di credere che la causa principale forse non è costituita dalla
presunta arretratezza del sistema (il telegrafo è roba del secolo scorso), ma
da un eccesso di finezza (telegrafia = lingua viva, Morse a sounder vs a toni, ecc.), imputabile alla mia
deformazione professionale di studioso di fonetica. Sulla scorta di questa lusinga
ho ideato, sullo stesso motore del Telegrafino, una struttura o “carrozzeria”
più agile e più adatta alle masse, che pubblico a parte (vedi AG
6).