RE
21 – Un mangano “americano” (7.11.2011)
A pag. 112 della sua tesi su Reuleaux (vedi RE 3 e FO 49) Bragastini fa una disamina dottissima – e quindi utilissima per i nostri studi – sulla storia e sul termine
“mangano”, accennando al fatto che
non solo le catapulte leonardesche ma anche le “washing machines”, cioè le comuni lavatrici sono
chiamate, ancora oggi in America, “mangles” (mangani).
Guardando
in TV, la primavera scorsa, il vecchio film “Lassù qualcuno mi ama” mi colpì molto una sequenza in cui la madre
del pugile Rocky Graziano (Paul Newman), una donna del popolo di
Chicago, strizza i suoi panni infilandoli tra due rulli che fa girare con una
manovella, una operazione strana (lavaggio, stiratura, asciugatura, follatura?) che mi lasciò
alquanto perplesso e sulla quale neanche mia moglie seppe dirmi alcunché. Così
il giorno dopo ripassai velocemente il film (grazie al Replay della mia TV) e scattai, alla meno
peggio, la foto di sinistra.
Il
prof. Bragastini, da me interpellato,
cortesemente mi ricordò i rulli gommati ormai diffusissimi negli autolavaggi
automatici, una sorta di “laminatoio”
che serve a strizzare, senza gualcirla, la pelle di daino. Digitando poi “mangle” Google mi sparò fuori una valanga di immagini (come la
maliziosa réclame a destra) e una infinità di notizie che mi permisero di approfondire, quel tanto che mi occorreva, la
storia e le invenzioni del lavaggio meccanico.
Anche
digitando “mangel”
(nome tedesco del mangano) vengono fuori dati interessanti sulle “macchine” (sia civili che
militari).