CA
34 – La cassetta idrometrica Vescovali
(8.6.2010)
Dopo
circa 3 secoli dall’introduzione della cassetta
idrometrica Biscia (vedi CA 33) i problemi della distribuzione idrica romana,
a prescindere dallo sviluppo edilizio, erano sostanzialmente immutati.
Con
i grandiosi lavori per Roma capitale, diretti per la
parte idraulica dall’ingegnere Angelo
Vescovali, si decise, per ridurre il numero e il groviglio di condotte
sotterranee, di “trasferire” le
fistole dai bottini pubblici alle singole utenze.
Ad
ogni fistola furono allora adattate due vaschette (vedi la foto di sinistra, esemplare esposto nella sede ACEA di Porta
Maggiore di Roma), ispezionabili da due sportellini (foto di destra, palazzo del centro storico di Roma, in via del Leoncino),
che assicuravano la necessaria “discontinuità”
idraulica di cui abbiamo ampiamente discusso.
Per
il funzionamento basterà esaminare lo spaccato al centro (relativo ad un modello leggermente diverso,
con i due tubi di sfioro uniti assieme). Se l’acqua della cassetta di
sinistra aveva una certa altezza (circa
30 cm) l’acqua dispensata attraverso la fistola (anch’essa di 30 cm) era esattamente un’oncia.
Si
badi che l’acqua cade a stramazzo nella vaschetta piccola.