CA 16 – La mappa di Daidone-Schmettau (23.4.2010)
Dettaglio mappa di Termini
1720 (da L. Dufour,1992) Dettaglio mappa di
Termini 1720 (da A. Gaeta, 2009)
Mappa di Daidone-Schmettau
intera e in alta risoluzione (il download dura alcuni minuti)
Il
14.3.09 divulgavo ad una ventina di
miei concittadini (poi citati e
“ringraziati” nell’opuscolo La città sbancata) il file digitale di una
mappa di Termini (vedi dettaglio a destra)
che definivo “assolutamente preziosa”
– sia per la data (1720), sia per la
sorprendente precisione “teutonica”
con cui venivano resi la Città, il suo Castello fortificato e tutto il circondario
– e un mese dopo (7.4.09) donavo
questo file alla Città di Termini Imerese. Il Sindaco, dott. Enzo Giunta, naturalmente mi ringraziò,
ma l’accoglienza dei termitani fu fredda, come ebbi a lamentarmi con l’amico
Sindaco:
Permettimi
di aggiungere una precisazione, forse superflua: sembra che qualcuno a Termini
pensa che la “mappa di Berlino” già si conosceva. In realtà era pubblicata,
dalla Dufour, solo in bassa risoluzione e con una parte tagliata (proprio
quella più interessante, col ponte Figurella). Pensa che un addetto al servizio
di riproduzioni di una biblioteca di Roma, alle mie insistenze per avere un
ingrandimento decente che mi permettesse di leggere le scritte, se ne uscì con
questa frase: io miracoli non ne faccio, questa pianta così com’è non serve
a niente! Aveva ragione da vendere, e così ho dovuto cercare l’originale
con non poca fatica (le informazioni della Dufour erano obsolete perché dopo la
caduta del muro le denominazioni delle biblioteche di Berlino erano cambiate),
non poco tempo (ho atteso oltre due mesi) e non pochi soldi (tra diapositiva,
conversione in digitale, stampa con plotter, spese di spedizione e bancarie mi
è costata circa 100 euro).
Forse
qualcuno avrà assimilato, con troppa superficialità, la mappa da me scovata a
Berlino con quella pubblicata nell’Atlante storico della Sicilia, la classica
opera di L. Dufour (1992, vedi dettaglio a sinistra) e che
io avrei avuto il “torto” di non aver
citato. A parte il fatto che basta una rapida occhiata per notare le differenze
abissali tra i due ritagli presentati (circa
la decima parte dell’intera mappa, che misura quasi 1 m2),
i libri della Dufour e del
sottoscritto hanno finalità e ambiti ben diversi: il primo è una utilissima
opera di repertorio storico-geografica, il secondo è un lavoro “tecnico” e funzionale a studi specifici
sulla nostra città (acquedotti, mulini ad
acqua, fiumi, ecc.).
Lo
scopo di questa News non è di
rinvangare una polemica “paesana” e
tutto sommato sterile, ma gettare le basi per uno studio approfondito, e che
vergognosamente purtroppo manca, sul celebre – ma non abbastanza – nostro ponte monumentale (vedi AG
28), quello sul fiume S. Leonardo costruito dall’architetto Agatino Daidone nel 1723 (e, incredibilmente, in
soli 70 giorni, a quanto si legge in una lapide appostavi).
Dai
molti lavori di “storici” da me
consultati (Dufour, Revilli, Militello,
Santagati, ecc.) e che, per quanto detto prima, non ritengo né necessario
né soprattutto utile citare in dettaglio in questa sede, si evince con quasi
assoluta certezza che quella che sbrigativamente chiamavo “la mappa di Berlino” è opera congiunta del citato Daidone e del barone Samuel von Schmettau,
entrambi autori di una carta della Sicilia (Daidone
nel 1713-1714 e Schmettau nel 1719-1721)
ed entrambi particolarmente interessati al territorio di Termini: Daidone per costruire il suo arditissimo
ponte e Schmettau per motivi
militari.
Concludo con un appello
spicciolo a qualche termitano cultore di cose storiche: esiste qualche vecchia
fotografia o un disegno dettagliato di quella “figura di dormiente” (vedi
sotto) un tempo troneggiante in cima al ponte di Daidone?