Annuncio e appello a Francesco Cossiga, Presidente della Repubblica Italiana
La scoperta dei due livelli del linguaggio umano
Signor Presidente,
nel 1961 una morte improvvisa e prematura troncò la vita di
Mario Lucidi, interrompendo - come si è
espresso il professor Tullio De Mauro, allievo di Lucidi - una linea di ricerca
perseguita genialmente. I fondamentali contributi del Maestro nel campo della
linguistica generale sono stati e continuano ad essere riconosciuti e divulgati
dai suoi numerosi discepoli, molti dei quali oggi docenti di chiara fama, ma è
toccato a chi scrive - il prof. Andrea Gaeta, insegnante di Elettrotecnica
presso l'Istituto Tecnico Nautico di Roma - raccogliere, indegnamente, la
principale eredità di Mario Lucidi: le scoperte sulla prosodia. Con orgoglio
misto ad amarezza (per motivi che accennerò avanti) mi onoro di presentare al
Capo dello Stato italiano i primi risultati delle mie pluriennali ricerche
sugli studi fonetici del grande linguista.
Il linguaggio umano comporta, da qualunque aspetto lo si
consideri, due livelli ben netti e complementari, che si compenetrano e
interscambiano obbedendo alle severe leggi del fenomeno che ho chiamato "effetto
Lucidi". Al livello basso la fonetica si riduce alla fonologia (o
fonematica) e le parole (iposemi) risultano composte da fonemi, caratterizzate
da tratti distintivi e da uno spettro di frequenze discreto; al livello alto
invece la fonetica si eleva a prosodia (o scienza del significato) e le parole
acquistano valore semantico grazie a ridondanze o feedback interni (di varia
natura) che trasformano i fonemi in prosodemi, cioè in indizi fonici non
analizzabili, senza tratti distintivi e con uno spettro continuo. Questa
scoperta, più dettagliata nella scheda allegata, ha
una portata incalcolabile perché obbliga ad impostare in modo nuovo la
glottologia; si impongono quindi ulteriori studi comparati e
verifiche sperimentali con
strumenti ben più sofisticati di quelli di cui attualmente dispongo.
Ciò spiega il secondo motivo della presente: l'appello
affinché il Signor Ministro della Pubblica Istruzione accolga la richiesta del
mio distacco al Dipartimento di Scienze del Linguaggio dell'Università La
Sapienza di Roma, diretto dal chiarissimo professor Tullio De Mauro,
inutilmente avanzata dallo stesso Istituto per due volte consecutive e
bloccata, probabilmente, dalle interferenze o dagli strascichi di uno squallido
contenzioso con l'amministrazione scolastica.
Le chiedo, signor Presidente Cossiga, di interporre i Suoi alti
uffici per superare questo intoppo burocratico, in modo che non restino vani le
scoperte e il sacrificio di Mario Lucidi, il De Saussure italiano.
Roma, 24 ottobre 1988
Andrea Gaeta