31 – Una lapide dimenticata

 

 

S P Q R

QvESTA CASA ABITò

DAL XX FEBBRAIO MDCCCXXX

AL V GENNAIO MDCCCXXXI

SAMVELE FINLEY BREESE MORSE

INVENTORE DEL TELEGRAFO ELETTRO-MAGNETICO SCRIVENTE

NATO A CHARLESTOWN xxvii aprile mdccxci

Morto a new-york il ii aprile mdccclxxii

 

Mdccclxxxiii

 

 

Oggi - soprattutto noi italiani, orgogliosi del grande Marconi – quando parliamo o scriviamo di telegrafia, ci fermiamo alla radio-telegrafia (o “telegrafia senza fili”, come si diceva un tempo), quasi rimuovendo il grandioso lavoro dei “pionieri” dell’ottocento, a cominciare ovviamente da Morse. Per chi fosse interessato a quell’epopea segnalo The Telegraph manual di T. Shaffner, il cui unico difetto è di essere in inglese.

Il metodo Saso per l’addestramento al Morse (dispense favoritemi da Lino Pappalardo) si apre invece con un piccolo ma significativo tributo a Samuel Morse, l’uomo le cui intuizioni, la cui tenacia e il cui spirito imprenditoriale permisero il rapido, capillare e soprattutto globale sviluppo di quell’internet ante litteram che fu la “telegrafia coi fili”. Si tratta purtroppo solo di poche righe biografiche, che sottolineano però il fatto spesso dimenticato che Morse era pittore e scultore (del primissimo telegrafo di Morse, del 1835 circa, assemblato su un cavalletto da pittore, avremo occasione di parlare a fondo in prossime News).

In questo brevissimo “Ricordo di Morse” c’è anche la fotografia della lapide riprodotta in questa News, collocata nel 1883 (e ancora esistente) in una strada del centro storico di Roma (via dei Prefetti 17) e che ricorda il soggiorno di Morse a Roma per circa un anno.

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